LEGNO INDUSTRIA, SCIOPERO IL 28 OTTOBRE

Mobilitazione del comparto per contestare le proposte di Federmeccanica su flessibilità e salari.  «La mobilitazione – spiegano i responsabili sindacali in un comunicato – è la nostra risposta alle proposte indecenti avanzate dalla controparte, secondo la quale i dipendenti del legno dovrebbero lavorare concedendo il massimo della flessibilità, con un aumento di precarietà e con stipendi bassi»

I lavoratori del comparto legno-industria sciopereranno il 28 ottobre per otto ore. In Brianza e nel Lecchese verranno organizzate iniziative territoriali che saranno comunicate a giorni e saranno precedute da assemblee sui luoghi di lavoro. L'astensione dal lavoro, cui si affiancano il blocco delle ore di flessibilità e degli straordinari, è stata dichiarata dal sindacato a seguito della rottura delle trattative.

«La mobilitazione – spiegano i responsabili sindacali in un comunicato – è la nostra risposta alle proposte indecenti avanzate dalla controparte, secondo la quale i dipendenti del legno dovrebbero lavorare concedendo il massimo della flessibilità, lavorando anche il sabato e la domenica, con un aumento della quota di lavoratori precari con contratti a termine e in somministrazione, vanificando così la contrattazione di secondo livello. Inoltre, Federlegno propone un aumento salariale pari praticamente a zero euro e meccanismi annuali di verifica e restituzione. Ciò vuol dire che, qualora a livello nazionale il tasso di inflazione fosse inferiore a quello previsto dagli indicatori, i lavoratori si vedrebbero decurtare una somma dalla tranche di aumento programmata per l’anno successivo. Il rischio è che i lavoratori debbano restituire una parte dello stipendio, una follia senza precedenti». In Brianza e nel Lecchese, il comparto conta di aziende di prestigio come la Cassina di Meda, la Flou di Meda, la Molteni di Giussano, la Poliform di Varedo. 

Il sindacato ha chiesto a Federlegno quanto ottenuto nei recenti rinnovi dei contratti di due settori simili, il cemento e il lapideo. Gli aumenti sono stati rispettivamente di 90 e di 103 euro. Le condizioni del settore legno-arredo sono positive. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, è quindi irrazionale rivendicare aumenti al di sotto di queste cifre. «Federlegno – prosegue il comunicato – sta tenendo una posizione irresponsabile, in quanto “tiene” da più di 6 mesi tutti questi lavoratori senza contratto, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte nei tempi previsti, vale a dire nel settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza del contratto».