AMMORTIZZATORI SOCIALI ALL’ISTITUTO AIROLDI E MUZZI

Si possono mettere in campo per la specificità dell’Istituto Airoldi e Muzzi, sono la cassa integrazione in deroga , finanziata dalla fiscalità generale per il tramite del governo e della Regione, o i contratti di solidarietà “difensivi” riconosciuti dal Ministero del Lavoro e finanziati dall’INPS. i lavoratori chiamati a referendum

Da alcune settimane i giornali locali stanno riportando delle notizie non sempre corrette sulle difficoltà occupazionali dell’Istituto Airoldi e Muzzi di Lecco. Vogliamo precisare quali sono al momento le situazioni ed il livello del confronto con la Presidenza e la Direzione dell’Istituto.

In data 4 giugno 2014, il Presidente dell’Istituto Airoldi e Muzzi dott. Giuseppe Canali insieme al Direttore generale e al Responsabile dell’Ufficio Risorse Umane, hanno formalmente chiesto alle Organizzazioni Sindacali e ai delegati RSU aziendali , di fare un accordo per poter chiedere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a sostegno delle difficoltà economiche del bilancio , in crisi ormai da 3 anni.

In particolare il bilancio dell’Istituto vede l’esposizione nel pagamento dei mutui con le banche per la costruzione del Medale e la ristrutturazione del Resegone per complessivi 17.000.000 milioni di euro , e la contemporanea difficoltà di copertura dei posti liberi e vacanti nella RSA per mancanza di domande di ricovero, circa 30 posti letto mediamente nell’anno restano vuoti, con un mancato introito di circa 60.000 euro.

Ora, gli ammortizzatori sociali che si possono mettere in campo per la specificità dell’Istituto Airoldi e Muzzi, sono la cassa integrazione in deroga , finanziata dalla fiscalità generale per il tramite del governo e della Regione, o i contratti di solidarietà “difensivi” riconosciuti dal Ministero del Lavoro e finanziati dall’INPS.

La cassa integrazione in deroga , che era la soluzione migliore non può trovare applicazione in quanto il decreto di proroga, che doveva essere emanato entro il 30 giugno 2014 , contiene delle limitazioni temporali, solo fino al 31 Agosto 2014, e prevede l’esclusione dei datori di lavoro privati (quindi studi professionali , ONLUS, società senza fini di lucro).

L’assemblea sindacale, svoltasi nel pomeriggio di venerdì 4 luglio, ha chiesto, che la scelta o meno del ricorso al contratto di solidarietà sia decisa da un referendum tra i lavoratori, per dare il mandato alle Organizzazioni Sindacali di concordare e stilare con la Direzione un accordo che preveda il 10% in meno di orario lavorativo per tutti i lavoratori e tutte le figure professionali, per 1 anno , a partire dal 1 settembre 2014.

Il referendum tra i lavoratori si svolgerà martedì 8 luglio dalle ore 12 alle 15 e dalle ore 21.30 fino alle 22.30.

Le Segreterie territoriali CISL FP FP CGIL UIL FPL E. Cerri – C.Tramparulo – I. Bonacina