CIAPPESONI (FIM): «ABBIAMO FIRMATO UN BUON CONTRATTO DEI METALMECCANICI»

Oltre all'aumento in busta paga legato all'inflazione, l'intesa, siglata nel fine settimana, prevede importanti innovazioni sul piano del welfare, della formazione e dell'inquadramento. Il Segretario della Fim Cisl Monza Brianza Lecco: «La trattativa era partita male e non prometteva nulla di buono, ma alla fine abbiamo ottenuto un buon accordo. Firmato da tutte le sigle»

«Il giudizio sul contratto è positivo anche perché la trattativa era partita male con Federmeccanica che si era seduta al tavolo mettendo in discussione il contratto nazionale. Oggi, 13 mesi dopo, abbiamo raggiunto una buona intesa che mantiene vivo il contratto nazionale ed è stata firmata da tutte le componenti sindacali». Giorgio Ciappesoni, Segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco, esprime la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto nel fine settimana tra Federmeccanica e i sindacati dei metalmeccanici sul nuovo contratto nazionale. Un’intesa che sarà applicata anche ai circa 40mila dipendenti del comparto nei comprensori della Brianza  del Lecchese.

Ciappesoni, quali novità introduce il contratto sotto il profilo economico?
Sotto il profilo economico bisogna fare una precisazione. Le cifre che sono state riportate dalla stampa si basano sulle previsioni dell’andamento dell’inflazione che, ovviamente, non sono precise. Detto questo, l’aumento in busta paga è intorno ai 50 euro. A ciò va aggiunto il valore delle prestazioni di welfare che sono garantite dall’accordo e che possono essere quantificate in una quarantina di euro. Complessivamente quindi possiamo dire che ai lavoratori è assicurato un incremento di una novantina di euro. La vera innovazione è la parte normativa del contratto. Qui le novità sono molte e positive.

Che cosa si prevede dal punto di vista del Welfare?
L’adesione al fondo sanitario, che adesso è su base volontaria, diventerà obbligatorio. L’adesione sarà quindi automatica per tutti i lavoratori e il costo sarà a carico delle aziende. Il fondo coprirà le spese sanitarie del lavoratore e dei famigliari fiscalmente a carico del lavoratore stesso. Questo significa che il fondo sanitario coprirà circa un milione di lavoratori e diventerà il più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Il contratto prevede anche l’erogazione di flexible benefit, buoni che possono essere utilizzati per fini diversi (buoni carburante, buoni spesa, buoni per spese scolastiche, ecc.) che verranno definiti da azienda ad azienda. Sono importi netti che vanno al lavoratore: 100 euro nel 2017, 150 nel 2018 e 200 nel 2019. Dal punto di vista previdenziale è previsto un importante incremento dall’1,6 al 2% della quota a carico dell’azienda del fondo integrativo.

Nell’intesa ci sono anche passi avanti sotto il profilo della formazione e dell’inquadramento…
Vorrei sottolineare anche l’importanza del riconoscimento del diritto soggettivo del lavoratore alla formazione. I dipendenti potranno cioè chiedere di partecipare a corsi di formazione che si terranno all’interno o fuori dall’azienda. Infine il nuovo contratto prevede la possibilità di sperimentare, dove possibile, nuove forme di inquadramento. Un passo avanti importante.