NATALE AMARO PER 34 LAVORATORI DELLA TAGLIABUE

Da quattro anni gli ordinativi erano sempre meno e nonostante i tentativi per salvarla, l'azienda di Meda non ce l'ha fatta. Il 20 dicembre chiuderà i battenti. I dipendenti rimasti verranno messi in mobilità

Sarà un Natale amaro per 34 dipendenti della Tagliabue, azienda di Meda del settore arredamento. Il 20 dicembre la produzione cessa e per i dipendenti non rimarrà che la mobilità.

La Tagliabue Fratelli è una storica azienda brianzola specializzata nella produzione di arredi moderni conto terzi. Per anni ha collaborato con i più prestigiosi marchi dell’arredamento, realizzando semilavorati o prodotti finiti.

Per l’azienda la crisi si è acuita a patire dal 2012 da quando si è registrata uno progressivo calo degli ordinativi. Ciò ha determinato anche un peggioramento dei conti con un bilancio in rosso. «Per ovviare alla mancanza di lavoro – spiega Armando Busnelli della Filca Cisl Monza Brianza Lecco – si è fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Questo nella speranza che il mercato riprendesse e con esso le commesse».

Azienda e sindacato cercano di stendere un piano di rilancio con una riorganizzazione del personale. Ma senza risultati. «Purtroppo – continua Busnelli – non ce l’abbiamo fatta. Nel febbraio 2016 la direzione ci ha comunicato che avrebbe chiesto la cassa integrazione speciale». Ad agosto però la doccia fredda. L’azienda non ce la fa più a reggere: manca il lavoro e i conti sono sempre più in rosso. Da qui la decisione di chiudere i battenti. Per i 34 lavoratori rimasti c’è solo la mobilità e un Natale senza lavoro.