I METALMECCANICI DELLA BRIANZA E DEL LECCHESE DICONO SÌ AL CONTRATTO NAZIONALE

Nella consultazione che si è tenuta in questi giorni nelle fabbriche dei due territori, i lavoratori hanno approvato l'ipotesi di accordo con una maggioranza che non lascia dubbi: nel Lecchese, il 94,05%, in Brianza, l’82%. Dati che superano la media nazionale (80%) e quella regionale (80,5%)

La Brianza e il Lecchese hanno detto «sì» all’ipotesi di contratto nazionale firmato da sindacato e imprenditori. E lo hanno detto con una maggioranza che non lascia dubbi: nel Lecchese, il 94,05%, in Brianza, l’82%. Dati che superano la media nazionale (80%) e quella regionale (80,5%).

«Il risultato della consultazione che si è tenuta in questi giorni nei territori – commenta Giorgio Ciappesoni, segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco – è più che positivo. Sono percentuali talmente alte che tolgono qualsiasi dubbio e chiudono qualsiasi discussione. Ai lavoratori dei nostri comprensori questa intesa piace». La consultazione ha rappresentato un grande sforzo per il sindacato. Gli operatori hanno tenuto assemblee in decine di aziende per un totale di quasi 35mila lavoratori nei due territori. 

Ma che cosa ha interessato di più i lavoratori? «Difficile dirlo – continua Ciappesoni -. Credo che, sotto il profilo normativo, questo accordo fissi in modo preciso i confini tra contratto nazionale e quello di secondo livello. E questo è certamente un buon passo avanti. Sotto il profilo normativo, direi che Il contratto è stato apprezzato per i contenuti innovativi della formazione continua e del diritto allo studio, dell’inquadramento professionale, del welfare e della tutela della salute, della conciliazione vita-lavoro e della partecipazione».

«Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno ancora una volta segnato la storia – hanno commentato i responsabili nazionali di Fim, Fiom e Uilm in un comunicato stampa -, la partecipazione e il sostegno sono state decisive per rilanciare i temi della solidarietà e della  contrattazione collettiva. Ora non meno importante e impegnativa sarà la fase di gestione e implementazione dell’accordo nei luoghi di lavoro e a livello nazionale».