CIAO PINO, EX DEPORTATO, TESTIMONE DELLE CRUDELTÀ DEL FASCISMO

Il giorno di Natale è morto Pino Galbani. Per aver partecipato a uno sciopero generale fu deportato a Mauthausen-Gusen. Fu tra i pochi a tornare vivo da quell'esperienza tragica. Da allora non smise mai di raccontare quanto era accaduto in quegli anni agli uomini e alle donne, morti o sopravvissuti ai campi di sterminio

Il comitato lecchese in Treno per la Memoria, si unisce al cordoglio per la triste scomparsa il 25 dicembre di Pino Galbani.

Pino, era nato nel 1926 a Ballabio, all’età di 17 anni lavorava come operaio alla Rocco Bonaiti di Lecco, fabbrica metallurgica che sorgeva dove oggi c’è l’istituto Bertacchi.
La mattina del 7 marzo 1944, partecipò al grande sciopero operaio del Nord Italia, per la pace. la libertà e per l’aumento delle razioni di pane e cibo, e per la libertà sindacale
Uno sciopero che coinvolse migliaia di lavoratori a Genova, Torino, Milano e anche a Lecco.
Poche ore dopo fascisti e camice nere, fecero irruzione armati nella fabbrica Rocco Bonaiti, lo arrestarono con altri lavoratori e lavoratrici per far interrompere lo sciopero, con lui furono arrestati operai della Badoni, del Caleotto e della File. Furono portati a Como e fatti sfilare legati per le vie della città, dopo qualche giorno in carcere furono trasferiti a Bergamo e infine consegnati ai nazisti che li misero sui carri merci, destinazione il campo di concentramento e sterminio di Mauthausen-Gusen. 
Da Lecco furono deportati in 26, 19 di loro morirono nei lager nazisti, solo 7 si salvarono tra cui Pino Galbani, che tornò a casa malato e smagrito, e come ci raccontò, anche i suoi genitori stentarono a riconoscerlo.
Pino, quando iniziarono a soffiare i venti del negazionismo e del revisionismo su quanto era accaduto in quegli anni agli uomini e alle donne, morti o sopravvissuti ai campi di sterminio, iniziò a raccontare la sua storia, che quasi per pudore aveva tenuto per se e per gli amici e i compagni più cari.
Per i cittadini della provincia di Lecco, Pino Galbani è stato il testimone degli orrori della guerra e della cultura totalitaria del nazifascismo, da più di 20 anni ha raccontato la sua esperienza umana all’interno del campo di concentramento e di sterminio di Mauthausen-Gusen. 
Il racconto delle sofferenze e della tragedia dei lager, è stato per Pino Galbani una missione e civile fortemente ancorata ai valori della democrazia e della solidarietà.
Pino ha raccontato in centinaia di incontri in tutte le scuole della nostra Provincia a migliaia di ragazzi e ragazze la sua storia che è stata una storia collettiva di uomini e donne che hanno lottato per la libertà contro la guerra e la dittatura fascista, con la Resistenza antifascista sino al 25 aprile del 1945, e poi ancora per la Costituzione della Repubblica italiana.
Tutti gli anni il 7 marzo, nelle commemorazioni degli scioperi e in ricordo dei deportati lecchesi, che si svolge a Lecco all’Istituto Bertacchi, Pino Galbani ha raccontato a migliaia di persone la sua avventura umana, segnata sempre dalla speranza e mai dalla vendetta, ogni anno aggiungeva ricordi, aneddoti e racconti facendoci emozionare. 
Lo vogliamo ricordare così,  con il suo fisico minuto e negli ultimi anni sofferente, alle iniziativa di commemorazione del 7 Marzo, organizzata da Cgil, Cisl e Uil e dall’Anpi di Lecco  o quando salutava con affetto e calore gli studenti e agli insegnanti e i lavoratori  che tutti gli anni partono per Auschwitz da Lecco con il Treno per la Memoria organizzato dal nostro comitato regionale e dal sindacato confederale lecchese.
Anche quest’anno da Lecco partirà il prossimo 23 marzo il Treno per la Memoria per Auschwitz , il primo anno senza Pino Galbani.
Grazie Pino, ci mancherai.