«Elettricità, a rischio molti posti»

Molti posti di lavoro nel settore della distribuzione dell’elettricità sono a rischio nel Lecchese e in Brianza. «Quanti è ancora difficile dirlo – spiega Igor Manzo, Flaei Cisl Mbl -, ma saranno certamente molti. Colpa dell’articolo 177 del Codice degli appalti, che mette a rischio il posto di lavoro dei dipendenti delle multiutility». La denuncia di Manzo segue quella fatta ieri dalle colonne del quotidiano «Avvenire» dal segretario generale della Flaei Cisl Carlo Meazzi.

«Questo articolo – ha detto Meazzi -, al comma uno stabilisce che i titolari di concessioni già attive alla data del 18 aprile 2016, che abbiano ricevuto un affidamento senza gara, dovranno destinare una quota pari all’80% dei propri contratti di importo pari o superiore ai 150mila euro mediante procedura di evidenza pubblica, mentre solo per il restante 20% potranno ricorrere a società controllate o lavoro in house. L’applicazione di questa norma produrrebbe una crisi strutturale delle aziende perché finirebbe per trasformarle in soggetti appaltatori. Verrebbe meno così una vasta gamma di servizi essenziali per le comunità, le imprese e i territori, senza disporre della capacità di generare investimenti per modernizzare le infrastrutture, soprattutto quelle a carattere energetico».

Secondo Utilitalia, l’associazione che raggruppa la maggior parte delle multiutility operanti in Italia, questa norma avrebbe un costo economico e sociale assai rilevante. Su tutto il territorio nazionale si potrebbero perdere tra i 145mila e i 170mila posti di lavoro, per tutte le entità che fanno capo alla filiera, cioè il settore elettrico, il gas e la gestione dei rifiuti. Stessa valutazione riguarda Enel che, d’altro canto, vedrebbe andare in pezzi la propria struttura di Enel distribuzione, per la quale lavorano 15.780 addetti dei quali 7mila operai e 8.500 tecnici.

«Pensiamo sia necessario procedere con grande cautela per i diversi segmenti merceologici – ha concluso Meazzi -. Riteniamo indispensabile una immediata sospensione, affinché si proceda a una analisi approfondita delle diverse tipologie di servizio a rete interessate dall’applicazione dell’articolo 177. Successivamente potranno essere adottate soluzioni mirate, settore per settore, affinché qualità del lavoro, specializzazione delle professionalità, solidità delle imprese e la qualità dei servizi non debbano essere messe in discussione».