«Camera commercio, un’opportunità»

A breve si costituirà la Camera di Commercio di Como e Lecco. Cgil, Cisl e Uil. hanno ritenuto opportuno predisporre un contributo di idee del ruolo che dovrebbe esercitare. Nel testo sono riassunte osservazioni e proposte che, si spera, possano essere di stimolo per un dibattito aperto e costruttivo tra tutti i soggetti che comporranno il nuovo consiglio camerale.

Cgil, Cisl e Uil di Como e Lecco ritengono che la nuova Camera di Commercio di Como e Lecco può essere un’opportunità per i due territori. È innanzitutto necessario una gestione unitaria e di valorizzazione di tutti i soggetti che compongono la nuova Camera di Commercio. Un confronto franco, costruttivo, di analisi e proposte deve essere la base che accompagni il mandato del nuovo Consiglio Camerale. È per questo che ci permettiamo di sottoporre a tutte le Associazioni Datoriali un contributo di idee del ruolo che dovrebbe esercitare la nuova Camera di Commercio, affinché possa essere al servizio dei Territori.

La crisi economica, che si era palesata nel 2008 e che dal 2015 sembrava superata, appare invece riaffacciarsi alla fine dell’anno appena conclusosi e l’inizio del 2019 non è certamente ben augurante. Una difficoltà economica che si è manifestata in modo differente sui due territori di Como e Lecco. Nel primo si è mostrata con più intensità per effetto di un distretto tessile in forte fibrillazione e solo verso la fine del 2018 si è ridimensionata e segnato una fievole ripresa. Mentre, in provincia di Lecco si è manifestata una crescita economica più vivace all’inizio del 2018 per segnare poi un rallentamento a fine anno, anche qui i segnali positivi e negativi sono stati determinati soprattutto dal settore manifatturiero. La debole ripresa economica che si è registrata nelle due Province negli anni 2016-2017 è stata soprattutto determinata dalla domanda estera e dal settore del turismo, quest’ultimo in particolar modo per la provincia di Como.

Oggi, la guerra commerciale dei dazi doganali rischia di inficiare la debole ripresa economica e con essa gli effetti positivi sull’occupazione registrati negli anni 2016 e 2017.

Tra le priorità, occorre consolidare azioni per l’accompagnamento all’innovazione soprattutto le PMI, fortemente presenti sia nel comasco che nel lecchese

Il mercato del lavoro sta cambiando notevolmente a seguito dell’innovazione tecnologica e soprattutto dei processi di digitalizzazione e informatizzazione che interessano tutti i processi produttivi, le cui ricadute occupazionali possono essere dirompenti. Cambiano notevolmente le conoscenze e competenze richieste ai lavoratori e per stare nel nuovo mercato del lavoro c’è bisogno di lavoratori 4.0.
La richiesta da parte delle imprese di trovare figure professionali adeguate ai processi di innovazione tecnologica in atto, non trova risposta sia per il disallineamento ancora esistente tra mondo dell’istruzione e della formazione professionale e imprese, oltre che per il carattere di precarietà con cui avviene l’accesso nel mondo del lavoro.

Governare questo cambiamento non sarà facile, ma è necessario realizzarlo e farlo bene, coinvolgendo il sistema formativo ed universitario al fine di monitorare l’andamento dell’alternanza scuola/lavoro, incidere nelle scelte che riguardano la costruzione dell’offerta formativa del territorio, promuovere l’attivazione dei percorsi di ITS (Istruzione Tecnica Superiore) presso gli Istituti Tecnici più coerenti con il tessuto produttivo.

A nostro avviso la nuova Camera di Commercio dovrà assumersi un ruolo proattivo nel coordinare, far dialogare e mettere in rete tutti i soggetti che possono aiutare a sviluppare questo processo. Processi di elaborazione e indirizzo per stimolare il territorio nella sfera industriale e sociale, nel pubblico e nel privato. Confronti che dovranno avere la capacità di affrontare e progettare un’idea di economia e società nella quale il lavoro e la sostenibilità abbiano la giusta corrispondenza.

Una maggiore competitività del nostro sistema produttivo passa da una efficiente rete di infrastrutture che velocizzi il trasporto passeggeri e merci, con un sistema intermodale ferro-gomma-aereo e, per i nostri territori, anche via lago. A ciò deve aggiungersi lo sviluppo di reti di comunicazione digitale a banda larga, che devono coprire tutte le aree delle due Province, anche e soprattutto le aree rurali e poco urbanizzate.

Un’attenzione particolare va posto alla valorizzazione del settore del turismo, con particolare riferimento sia quello lacustre che montano: pur nelle diverse storie territoriali, rappresenta un volano di forte sviluppo del nuovo territorio. In generale bisogna saper intercettare i finanziamenti pubblici e comunitari (Fesr e Feasr) che sono previsti per promuovere la coesione economica, sociale e la competitività dei territori. Si deve cercare di indirizzare i processi produttivi e di prodotto nell’alveo dell’ecosostenibilità, garantendo anche il tema della prevenzione e sicurezza in senso generale. Così come uno sviluppo del territorio non può che essere improntato alla salvaguardia della legalità.

La nuova Camera di Commercio deve farsi promotore, collettore e facilitatore di aggregazione di soggetti Pubblici (Università, Enti Locali, ecc.) e Privati (Aziende, Associazioni ecc.) che presentino progetti per avere accesso ai finanziamenti di cui sopra.

La futura Camera di Commercio sarà rappresentativa di entità territoriali che hanno sviluppato modelli di Governance differenti e sono anche diversi i soggetti promotori (Tavolo della Competitività a Como; Tavolo dello Sviluppo Territoriale a Lecco; Network Occupazione a Lecco). Questi luoghi di confronto, di discussione e di proposte condivise tra le associazioni di impresa e le Organizzazioni sindacali devono continuare ad avere valore ed essere rafforzati. Così come occorre valorizzare buone prassi consolidate in ambedue i territori. Anche il sistema Universitario è diversamente rappresentato nei due Territori: Como con l’Università dell’Insubria e Lecco con il Politecnico di Milano e il CNR, tutto ciò è un patrimonio da valorizzare e non disperdere. Ad esempio, va costruito e sostenuto un nuovo rapporto tra imprese e ricerca scientifica, che utilizzando appieno la presenza integrata dei laboratori, trasferisca i risultati tecnologici e della ricerca raggiunti alle imprese. Anche in quest’ambito la Camera di Commercio può e deve giocare un ruolo attivo.

Governance: la nuova Camera di Commercio dovrà darsi un profilo di unicità territoriale, tenendo conto delle peculiarità e delle storie che hanno caratterizzato i due territori, da questo punto di vista, sarebbe auspicabile (vedi esperienza della Camera di Commercio Milano Brianza Lodi) la costituzione di due consulte territoriali, con il compito di proporre azioni ed interventi specifici che dovranno poi trovare sintesi unitaria. A ciò si possono affiancare consulte o commissioni dell’intera Camera di Commercio, di carattere tematico.

Giacomo Licata
Segretario Generale Cgil Como
Diego Riva
Segretario Generale Cgil Lecco
Francesco Diomaiuta
Reggente Cisl dei Laghi Como e Varese
Rita Pavan
Segretaria Generale Cisl Monza Brianza Lecco
Salvatore Monteduro
Segretario Generale Uil del Lario Como e Lecco