Tremila per una Brianza solidale

La Brianza accogliente e solidale è una realtà che ha radici profonde e sabato tremila persone lo hanno manifestato per le vie di Monza. I tanti colori, i bellissimi striscioni a opera dei laboratori delle associazioni, la musica, gli appelli e le testimonianze hanno dimostrato che un altro Paese è possibile.

Un Paese aperto alla speranza per tutti coloro che vi giungono da ogni parte del mondo e capace di praticare la solidarietà nel quotidiano, nelle tante azioni che le organizzazioni e le persone mettono in campo a vantaggio di chi è più debole e fragile. La Brianza che ha manifestato sabato è convinta che solo le società aperte saranno capaci di plasmare un futuro concreto fatto di opportunità e sviluppo. Chi invece erige muri di egoismo attorno a pretese identità fondate sulla nascita del tutto casuale in un determinato territorio, è capace solo di immaginare un futuro costruito sulla paura e sulla discriminazione.

Date le complesse dinamiche che anche il nostro territorio conosce ormai da anni, è del tutto ideologico negare che vi sia una necessità plurima, demografica, sociale ed economica, di accogliere persone che giungono da Paesi stranieri. Le risposte di chi opera nei servizi o nella rappresentanza su questi temi mostrano che , pur nelle differenze di stili e di proposte , esiste un terreno condiviso fondato sul rispetto e sulla tutela dei diritti degli ultimi, quale garanzia per l’esercizio dei diritti di tutti.

La Brianza accogliente e solidale ha anche offerto una risposta democratica e civile contro tutte le insorgenze di razzismo e intolleranza purtroppo moltiplicatesi negli ultimi tempi e che sono state rese possibili anche grazie allo sdoganamento colpevole di assunti e posizioni da parte di esponenti del Governo che contrastano con lo spirito della nostra Costituzione repubblicana, la quale «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

La Brianza scesa in piazza ha sostenuto a lettere capitali che episodi odiosi come ad esempio le scritte contro Bakary Dandio, l’atleta senegalese adottato da una coppia di Melegnano, oppure gli insulti espressi da un maestro elementare contro un bambino nigeriano in una scuola di Foligno, in un Paese antifascista e democratico come il nostro non debbono più trovare casa.

Ancora grazie a tutte le donne e a tutti gli uomini che con la loro presenza hanno garantito la piena riuscita di un bellissimo giorno di festa e di lotta.

Con la giornata di sabato assumiamo un impegno preciso: dare continuità sul territorio a una azione capace di costruire iniziative e proposte con il contributo e la ricchezza che tutte le associazioni promotrici e aderenti non mancheranno di portare.

Rete Brianza accogliente e solidale