Tutto da rifare. Il piano concordatario così non va e dev’essere modificato. È quanto emerso dall’incontro di martedì nella sede di Confindustria Lecco al quale hanno partecipato i vertici della Maggi Catene, azienda metalmeccanica di Olginate, e i rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil.
Dopo il blocco della fabbrica per tre giorni, l’azienda ha accettato le richieste del sindacato e ha comunicato che già oggi procederà con la richiesta di proroga di 45 giorni al giudice, così da ottenere anche un rinvio dell’adunanza dei creditori. In questo modo potranno essere apportate integrazioni al piano concordatario. In particolare potranno essere riposizionati tutti i crediti dei lavoratori al 100%, oltre a un piano complessivo che sia ancora più credibile rispetto a quello presentato prima.
Le integrazioni da inserire, spiegano i sindacalisti, riguardano l’apporto di finanza esterna da parte di uno dei soci, che ha dato disponibilità a garantire liquidità che andrà a onorare tutta la parte che mancava per coprire i crediti dei lavoratori. Ulteriori risorse potranno derivare dalla vendita di alcuni immobili.
Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Mbl: «Abbiamo affrontato un primo pezzo, andrà poi verificata la consistenza del piano industriale»