Pensioni, dal 1° aprile arrivano i tagli

Qualcuno è partito in anticipo e già a marzo si era rivolto agli uffici della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco chiedendo informazioni più dettagliate sul «taglio» annunciato. La sforbiciata dei trattamenti pensionistici (5,6 milioni di euro) è però diventata operativa a livello nazionale solo dal 1° aprile. E, purtroppo, non si è trattato di una burla legata alla giornata che inaugura il mese. Questo amaro pesce d’aprile contenuto nella Legge di Bilancio costerà ora e in seguito a tanti pensionati italiani: c’è chi ci rimetterà ogni mese qualche centesimo e chi decine di euro.

Nella sola Monza le pensioni in pagamento sono 40.700. Il 31% è interessato dal ricalcolo. Nell’intera provincia brianzola l’intervento dovrebbe riguardare 150mila pensioni su un totale di 300mila. In provincia di Lecco la decurtazione interesserebbe 70mila trattamenti pensionistici su 130mila.

Non cambia niente, al momento, per chi percepisce una pensione lorda inferiore a tre volte il trattamento minimo, cioè sino a 1.522 euro mensili. In questo caso l’adeguamento, nel 2019 fissato provvisoriamente all’1,1%, è scattato integralmente da gennaio e sarà valido per tutto l’anno. Non è così invece, per i trattamenti previdenziali superiori a questa somma. Perché l’applicazione dell’aliquota di adeguamento varierà dal 97% del valore assoluto di 1,1% (fino a 2.029 euro mensili lordi) sino al 40% (sopra i 4.569 euro).

In pratica, per il titolare di una pensione di 1.960 euro, il sacrificio si limiterà a 0,62 euro ogni mese. Più marcata la diminuzione accusata dagli assegni di 2.700 euro, pari a 11,44 euro. Per una pensione di 4mila euro, il «contributo» è di 33,90 euro. I titolari di pensioni ridimensionate a seguito del ricalcolo, inoltre, dovranno pagare il conguaglio relativo a quanto incassato in più nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Questa operazione dovrebbe essere effettuata dall’Inps a giugno. Ma le conseguenze di questo prelievo non si esauriscono qui. Nonostante ci sia chi, per ovvie ragioni, tenda a minimizzare la portata del provvedimento. «A parte il ricalcolo e il conguaglio – precisa Stefano Buzzi, responsabile settore welfare e pensioni della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco – c’è un altro aspetto da tenere presente: questa diminuzione dovuta al parziale riconoscimento della rivalutazione, infatti, interesserà l’intera durata dell’assegno pensionistico. La mancanza di una somma, sia pure modesta, inciderà inevitabilmente sulla base di calcolo per tutte le successive rivalutazioni. Ciò costituirà nel tempo una perdita effettiva del valore dell’assegno pensionistico».