«i Venerdì della Cisl», si parla di diritti

«Al rispetto delle esigenze della persona debbono ordinarsi società e Stato» recita lo statuto della Cisl (Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori), la carta fondamentale che orienta l’azione politico-sindacale della nostra organizzazione.

È la persona intesa dalla Costituzione repubblicana, che non è mero individuum, ma anche e soprattutto parte delle comunità sociali a cui appartiene o sceglie di appartenere, e il dettato costituzionale impone ai governanti di rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza, «impediscono il pieno sviluppo della persona umana».

Niente di più lontano dall’idea totalitaria di «Stato etico» propria del fascismo, uno Stato concepito quale fondamento e ragion d’essere del cittadino. Lo slogan «Mussolini ha sempre ragione» esprimeva in forma icastica questa ideologia liberticida.

Questo Stato, dopo una lunga pratica razzista nei confronti delle minoranze nazionali entrate sotto la sovranità italiana dopo la prima guerra mondiale e delle popolazioni dei territori coloniali, risvegliò gli umori antisemiti mai interamente sopiti nel Paese, fino alla promulgazione nel 1938 delle cosiddette «leggi razziali». Un esempio storico del Diritto contro i diritti! Un processo che passò drammaticamente dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite.

Se ne parlerà venerdì 24 maggio, alle ore 9,30, nel nuovo appuntamento de «i Venerdì della Cisl» incentrato sul tema «1938-2019, il diritto contro i diritti» che si terrà all’Istituto Mapelli di Monza (via Parmenide 18). Modera l’incontro, Mirco Scaccabarozzi della segreteria della Cisl Monza Brianza Lecco.

Di questo parlerà Fabio Isman, giornalista e scrittore, autore del testo «1938. L’Italia razzista». Oggi ancora si costruiscono ad arte «nemici», si scatenano massicce campagne mediatiche «contro» che conducono spesso all’esito politico finale della promulgazione di leggi che riducono diritti e libertà. Roberto Lusardi, docente presso l’Università di Bergamo, chiarirà i meccanismi che oggi nella società della comunicazione finiscono per individuare nella diversità l’obiettivo da colpire a morte, la piaga infetta da sanare prima che il corpo sociale nella sua interezza possa esserne contagiato.

Oggi il migrante, e più in generale lo straniero, sembra essersi trasformato nel fomite di tutti i mali e delle difficoltà che attanagliano il Paese. La legge n. 132/2018, conversione del cosiddetto Decreto Sicurezza voluto da Salvini può essere letta come un esempio concreto e attuale del Diritto contro i diritti? Aiuterà a comprendere meglio la natura di questa norma e le sue implicazioni l’avvocato Alberto Guariso, con trascorsi sindacali e dal 2012 membro del direttivo nazionale di Asgi, Associazione studi giuridici sull’immigrazione, e responsabile del servizio antidiscriminazione dell’associazione.

Il volantino