«Dignità per i lavoratori Husqvarna»

«Desideriamo semplicemente dignità». Così si legge nella lettera aperta redatta dai dipendenti della Husqvarna e resa pubblica oggi. Parole dure, dettate dall’apertura della crisi dell’azienda di Valmadrera, che ha annunciato il taglio di un’ottantina di lavoratori su un organico di 102.

Nella lettera si punta il dito contro la direzione, colpevole, secondo i lavoratori, di discriminare alcuni lavoratori. «A fronte di svariate comunicazioni – si legge – soprattutto quella inerente la chiusura [dei reparti produttivi] la scelta dell’amministratore è stata […] di interpellare una parte dei lavoratori, escludendone altri». Divisione dei lavoratori che è stata alimentata in passato anche «nell’utilizzo arbitrario della cassa integrazione [che] ha condotto una buona parte dei dipendenti a una notevole perdita economica, quindi al minore sostentamento delle proprie famiglie».

Un comportamento discriminatorio che si aggiunge a un sempre maggior controllo. I lavoratori denunciano l’installazione di telecamere di sorveglianza all’esterno dell’azienda. «Come se il nostro presidio possa rappresentare un pericolo, ma non ne capiamo il motivo», è scritto nella lettera. «Inoltre – prosegue -, il 29 maggio, in mattinata, una figura che si occupa di sicurezza ha fatto ingresso in Husqvarna Valmadrera per rimanervi tutto il giorno, ma non ne comprendiamo la necessità».

«Vogliamo essere considerate persone – conclude la lettera – in quanto il nostro lavoro è stato fondamentale come quello dei livelli dirigenziali. Anche se la dirigenza non sembra esserne consapevole. L’Husqvarna siamo tutti noi. Non esistono gerarchie di fronte a una situazione così critica. […] Nonostante le difficoltà tutti noi desideriamo continuare il nostro percorso lavorativo in questa azienda».