«Dimostreremo che la verità si fa luce da sola», ha dichiarato Mimmo Lucano, dopo il rinvio a giudizio. La Rete 23 Marzo (di cui fa parte la Cisl Monza Brianza Lecco) ne è pienamente convinta, dal momento che l’impianto accusatorio intorno al modello Riace è già oggi enormemente indebolito.
Da un lato, la sussistenza di due soli capi d’accusa a fronti degli iniziali quattordici, dall’altro la demolizione a opera della Corte di Cassazione di gran parte di questo impianto. Dai matrimoni di comodo agli appalti per i rifiuti nessun indizio di comportamenti contrari alla legge. Lucano non si è rimpinguato le tasche e non ha favorito alcuno nella gestione della raccolta differenziata.
Ora spetta ai giudici valutare se il modello Riace si possa configurare come un sistema criminale e criminogeno: Lucano si difenderà in aula.
Oltre il merito giuridico, non possiamo però esimerci da una valutazione culturale e politica: nel territorio della Locride Riace è divenuto un modello di accoglienza e integrazione per far rivivere i centri spopolati e offrire un posto dove avviare una nuova esistenza a centinaia di richiedenti asilo. Un esempio di come «far vivere le periferie» e produrre inclusione autentica.
Un esempio che merita di essere studiato e laddove possibile riproposto, tenendo in debito conto le specificità territoriali. Ribadiamo il nostro no alle logiche di chi nega la realtà effettuale sui processi migratori, trasforma le proprie farneticazioni in realtà, crea ad arte i problemi per proporre infine soluzioni contrarie ai diritti e alla vera sicurezza.
«Dimostreremo che la verità si fa luce da sola» non è solo un auspicio ma anche la nostra certezza.