Pensioni, un taglio che preoccupa

Gli uffici della Fnp Cisl sono presi d’assalto dai pensionati che chiedono informazioni sul «taglio» delle pensioni entrato in vigore da questo mese. C’è chi si è presentato perché aveva dei dubbi sull’entità del «taglio» annunciato. Altri che chiedevano lumi se i tagli saranno o meno definitivi. Decine le telefonate giornaliere di pensionati che, non avendo dimestichezza con le procedure informatiche, chiedono chiarimenti, perché hanno scoperto solo al momento dell’incasso una differenza negativa rispetto al mese precedente. C’è stato anche chi si domandava se la riduzione sarebbe stata recuperata in un’unica soluzione o rateizzata.

Il pagamento delle pensioni di giugno ha comunque dato una risposta a tutti i quesiti: da questo mese, infatti, è operativo sia il pagamento del conguaglio relativo ai primi tre mesi dell’anno, sia la sforbiciata alle cosiddette «pensioni d’oro».

Per quanto riguarda il primo caso, l’Inps ha reimpostato il calcolo dei trattamenti pensionistici in base alle nuove norme contenute nella Legge finanziaria. A giugno, perciò, l’istituto di previdenza provvederà al recupero delle somme versate in eccedenza con le mensilità di gennaio, febbraio e marzo.

Un’operazione che nella sola provincia di Monza dovrebbe riguardare oltre 12mila pensionati. Il pensionato potrà verificare  sul proprio cedolino la somma  «perduta» alla voce «debito per ricalcolo perequazione 2019».  Le pensioni interessate dal taglio della perequazione sono state adeguate a partire da aprile.

Il conguaglio verrà pagato in un’unica soluzione questo mese. Qualche esempio: fino a una somma lorda mensile di 1.522 euro, non è prevista  alcuna decurtazione. Per una pensione lorda mensile di 1.960 euro, il conguaglio è contenuto a 1,51 euro.  Per un assegno mensile di 3.388 euro, invece, il conguaglio sarà di 42,60 euro.  Per effetto del ricalcolo, perciò, questo pensionato si troverà con una penalizzazione mensile di 14,20 euro, che su base annua ammonterà a 184,40 euro.

Questa somma costituisce la perdita effettiva, conseguente al ricalcolo per rivalutazione operato dall’Inps in base alle norme contenute nella Finanziaria 2019.

«Questo modello di rivalutazione – precisa Stefano Buzzi, responsabile welfare Fnp Cisl Monza Brianza Lecco – sarà in vigore nel triennio 2019 -2021. Il risparmio complessivo sulla spesa previdenziale sarà di 3,5 miliardi di euro».

Sempre a giugno scatterà la riduzione dei trattamenti pensionistici di importo complessivamente superiore a 100mila euro annui. L’Inps ha appunto chiarito a maggio in una circolare le modalità,  ricordando che a decorrere dal 1° gennaio e per la durata di cinque anni, «i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100mila euro lordi su base annua, sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici».

Il taglio a livello nazionale interesserà 24mila pensionati. La riduzione partirà dal 15% per la quota di importo da 100mila a 130mila euro.  La percentuale diventa  del 25% per la quota da 130mila a 200mila euro, per poi passare al 30% (da 200mila a 350mila euro) e  al 35% (da 350mila a 500mila euro). La percentuale è fino al 40% per i titolari di un assegno che supera il tetto dei 500mila euro.