Frigel, quale futuro per i dipendenti?

Si apre un nuovo fronte occupazionale in Brianza. Lo stabilimento Frigel di Ronco Briantino chiude e il destino dei suoi lavoratori è più che mai incerto. La vicenda inizia il 5 giugno quando ai 29 lavoratori viene notificato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. L’azienda, nata nel 2011 dopo il fallimento e l’acquisizione della Cosfi, è specializzata in prodotti destinati al mercato oil&gas internazionale. Negli anni, pur avendo ottenuto commesse importanti, la redditività è stata negativa.

Fiom Cgil e Fim Cisl, preso atto della scelta aziendale di dismettere la produzione nel sito di Ronco Briantino, hanno chiesto che fossero messi in campo tutti gli strumenti legislativi per ridurre l’impatto sociale di tale scelta sui lavoratori.

«Abbiamo verificato con Regione Lombardia – spiegano i responsabili sindacali -, la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria e, nonostante la Regione abbia confermato la possibilità di fare ricorso a questo ammortizzatore sociale, l’azienda si è resa indisponibile a fare ricorso a strumenti alternativi al licenziamento collettivo».

«Non comprendiamo – continuano i sindacalisti – la rigidità di tale scelta ma invitiamo nuovamente l’azienda ad un confronto aperto e franco per individuare tutti gli strumenti possibili per attutire l’impatto sociale della loro scelta. Chiediamo il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sempre svolto il loro ruolo con senso di responsabilità e oggi si trovano ad essere considerati un costo non sostenibile».

Fim e Fiom chiedono alle istituzioni di sostenere, per quanto di loro competenza, le istanze di questi lavoratori. Ogni giorno assistiamo allo svuotamento del tessuto produttivo, indirizzandoci sulla pericolosa china della stagnazione economica e produttiva e in questo scenario la politica non può chiamarsi fuori.

Se queste istanze non saranno accolte, i lavoratori e le organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le azioni e forme di protesta consentite per giungere al risultato.