Sensibilità ed educazione, ma anche determinazione. Sono «le armi» con le quali combatte tutti i giorni Richar Carbajal, delegato Cisl alla Casa Ragazzi Onlus di Olgiate Molgora (Lc). Anche lui è presente alla Conferenza Nazionale Organizzativa della Cisl che si tiene in questi giorni a Roma sui temi delle periferie, dei giovani, del lavoro.
L’impegno di Richar e il suo essere lavoratore e sindacalista, in un settore delicato come quello dell’assistenza, arriva da lontano. «Io sono peruviano – racconta -. Vengo da Apurimac, una regione andina nel Sud. Lavoravo nel settore informatico con particolare attenzione alla comunicazione. Nel mio Paese non avevo grandi opportunità, così ho deciso di emigrare e così sono arrivato in Italia».
Qui la vita dell’immigrato non è semplice. Non sempre gli studi fatti in patria vengono riconosciuti. Non sempre il lavoro disponibile corrisponde alla formazione posseduta. Richar tira fuori tutta la sua grinta e si rimette in gioco. Studia da operatore socio-sanitario, una vocazione più che un mestiere. Una professione che richiede un’attenzione particolare nei confronti delle persone con le quali si lavora. A maggior ragione se sono disabili. Sì, perché Richar trova un lavoro alla Casa Ragazzi Onlus, una struttura che ospita persone dai 18 ai 65 anni con disagio psichico e fisico.
«Non lavoriamo con macchine, ma con persone vulnerabili – spiega -. Non è un dettaglio. Noi abbiamo una relazione diretta con esseri umani e, per di più, con esseri umani che hanno difficoltà. Questo richiede un’attenzione particolare, una delicatezza, una pazienza delle quali non si può fare a meno, soprattutto in una struttura, come quella in cui lavoro, che vuole offrire un servizio di eccellenza».
Sul posto di lavoro Richar conosce il sindacato e si avvicina alla Cisl. «La Cisl – continua – ha uno stile unico. Un modo di rapportarsi al lavoro e ai lavoratori che è speciale perché porta avanti le sue istanze cercando il confronto. Un modo di fare che evita lo scontro e cerca di contrattare e cercare il meglio per i lavoratori». Un anno fa viene eletto delegato.
«Il compito di un sindacalista in una struttura, come quella in cui lavoro, non è semplice – conclude Richar -. Dobbiamo cercare di offrire un servizio eccellente, ma con una connotazione umana, ai pazienti, ma, allo stesso tempo dobbiamo tutelare i nostri lavoratori. Per questo è nato in confronto, non sempre facile, con la direzione. Recentemente abbiamo lottato affinché venissero assunte due persone. Ciò permette di ridurre i carichi di lavoro ma anche di migliorare l’assistenza ai disabili. Questo è il nostro modo di lavorare e di stare vicino ai più deboli».