Finder, sciopero di quattro ore

Lunedì, i lavoratori della Finder di Merate incroceranno le braccia per quattro ore (dalle 8 alle 12). «Lo sciopero – spiegano i rappresentanti della Rsu, Fim Cisl e Fiom Cgil – è stato indetto perché l’assemblea dei lavoratori e le organizzazioni sindacali giudicano del tutto insoddisfacenti le risposte ricevute dalla direzione aziendale in merito alla trattativa sulla procedura di cassa integrazione straordinaria e sul futuro dei dipendenti di quest’azienda dopo l’acquisizione nel gruppo Aturia».

L’azienda, che opera nel settore della progettazione e produzione di pompe e sistemi ingegnerizzati per Oil&Gas, era di proprietà del gruppo americano Dover. Nel 2018 è però stata venduta ad Aturia, società indiana. La situazione economica della Finder non è delle migliori. Il 2016 e il 2017 hanno chiuso con bilanci in rosso. Nel 2018 è stato ottenuto un utile, ma per effetto di un’importante commessa che la direzione giudica «di natura irripetibile».

Di fronte a questa situazione, la proprietà ha deciso di mettere in atto un piano di riorganizzazione aziendale intervenendo, sono le parole della direzione, «su una struttura aziendale sovradimensionata rispetto al fabbisogno». Questo piano prevede un ridimensionamento del sito di Merate, uno spostamento a Gessate di alcune funzioni (amministrazione, commerciale, acquisti, ecc.), il potenziamento della struttura commerciale, la vendita di parte dell’immobile. Per gestire la crisi, l’azienda ha chiesto che sia prevista la cassa integrazione straordinaria per tutti i 95 dipendenti.

«Questo piano non ci piace – osserva Lorena Silvani, Fim Cisl Mbl -. Si tratta di una soluzione traumatica che non fa bene né alla società né ai lavoratori. Per questo sciopereremo a sostegno della trattativa che, speriamo, possa portare a un cambiamento del piano presentato dall’azienda».