La mobilitazione è stata confermata dopo il tentativo fallito di conciliazione presso il ministero del Lavoro il 4 agosto 2017. I sindacati denunciano una «situazione di estrema difficoltà» degli enti e chiedono le risorse necessarie per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e tutelare i diritti dei lavoratori
Anche la Cisl Fp Lombardia aderisce alla mobilitazione a sostegno dei lavoratori delle Province e Aree metropolitane. Il 6 ottobre i sindacati hanno proclamato un’intera giornata di sciopero nazionale unitario. La mobilitazione è stata confermata dopo il tentativo fallito di conciliazione presso il ministero del Lavoro il 4 agosto 2017. I sindacati denunciano una «situazione di estrema difficoltà» degli enti e chiedono le risorse necessarie per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e tutelare i diritti dei lavoratori.
In vista della giornata nazionale di sciopero in Lombardia sono già partite le assemblee e proseguiranno sino al 21 settembre. Dopo Milano, (11 settembre) oggi è la volta di Bergamo, Sondrio, Cremona. A Brescia e Como appuntamento il 15 settembre, a Pavia e Lodi il 21 settembre. Nelle province di Monza e Lecco le date delle assemblee saranno definite negli incontri con le Rsu. «Stiamo valutando se, in concomitanza con lo sciopero, fare o meno una manifestazione – spiega Pippo Leone della Cisl Fp Monza Brianza Lecco -. I lavoratori sono compatti con il sindacato perché sono preoccupati. Le Province non ci sono più, le Aree metropolitane stentano a decollare. I dipendenti si trovano a dover assicurare servizi alla persona, alla scuola e viabilistici senza avere gli adeguati finanziamenti. La situazione è davvero incerta».
«Una mobilitazione necessaria per ribadire con fermezza la propria contrarietà all’inerzia del governo nel trovare soluzioni concrete alla situazione drammatica che stanno vivendo questi enti e i relativi dipendenti – afferma Franco Berardi, segretario generale Cisl Fp Lombardia – messi in ginocchio da politiche disastrose, con l’aggravante dell’approvazione di un decreto enti locali e della sua conversione in legge che non ha comunque fornito le soluzioni sperate». «È inaccettabile – aggiunge – che il governo temporeggi rispetto a queste gravi circostanze che meritano assolutamente un intervento straordinario a partire dalla prossima legge di bilancio e che hanno ricadute gravissime sui lavoratori, sui servizi alle comunità locali, ai cittadini e alle imprese, problemi che vanno immediatamente risolti».