«Immigrazione, ponti non muri»

Lecco, 20 settembre 2019, Polo lecchese del politecnico

Immigrazione, una sfida per l’Europa e per l’Italia

VIDEO – Intervento di Giuseppe Iuliano, Dipartimento internazionale Cisl

VIDEO – Intervento di Marco Cilento, Confederazione europea dei sindacati

SLIDES – Intervento di Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco

SLIDES – Intervento di Lia Quartapelle, ricercatrice Ispi e deputata Pd

«I Venerdì della Cisl» hanno proposto questa mattina, 20 settembre, al Polo lecchese del Politecnico, l’incontro su «Immigrazione, una sfida per l’Europa e per l’Italia». Coordinato da Rita Pavan, segretaria della Cisl Monza Brianza Lecco, l’incontro ha visto la partecipazione della parlamentare Lia Quartapelle, di don Giusto Della Valle, responsabile Migrantes della diocesi di Como, e di Greta Redaelli, referente Area migranti della Coop. Aeris.

Rita Pavan, nella sua introduzione, ha ricordato la necessità di riflettere sull’immigrazione perché si comprenda l’opportunità di costruire ponti e non muri: «Abbiamo organizzato questo appuntamento in un clima politico molto diverso. Il governo precedente aveva voluto usare il pugno duro nei confronti dell’immigrazione come ha ben dimostrato il decreto sicurezza. Noi speriamo che con il nuovo governo ci siano cambiamenti concreti, nella convinzione che l’immigrazione non è solo un problema, ma anche un’opportunità».

Nella foto, da sinistra don Giusto Della Valle, Lia Quartapelle, Rita Pavan e Greta Redaelli

Lia Quartapelle, parlamentare milanese del Pd e membro della Commissione esteri della Camera, ha voluto sfatare alcuni luoghi comuni sull’immigrazione che hanno dato una visione distorta del problema, primo fra tutti quello che l’immigrazione sia soprattutto africana, mentre i dati ci dicono che i flussi più numerosi riguardano rumeni e albanesi. La parlamentare ha poi esaminato alcune proposte per affrontare il problema: «Non possiamo più affidarci a politiche spot. Siamo di fronte a problemi di lungo periodo che richiedono politiche coerenti e consistenti di lungo respiro. È necessaria un’immigrazione regolata e sicura, l’integrazione e l’accoglienza non possono esimersi dal porre regole precise da rispettare. Ci vuole poi una politica estera diversa che impedisca la vendita di armi ai Paesi dilaniati dalla guerra. Non è poi secondario affrontare con decisione politiche contro il cambiamento climatico. Infine, c’è la questione europea: solo un’Europa unita può affrontare in modo efficace questi problemi».

A partire dalla sua esperienza nella diocesi di Como, don Giusto Della Valle ha innanzitutto rilevato come di fronte al problema dell’immigrazione ci si debba chiedere quale sia il nostro progetto di mondo. A questo proposito ha ricordato Paolo VI che sosteneva come il vero progresso umano fosse quello di tutto l’uomo e di tutti gli uomini: «A Como lavoriamo molto sulla formazione perché è quella che può cambiare la qualità dell’immigrazione, e anche sulla dimensione abitativa. E’ fondamentale favorire l’accesso alla casa se si vuole contribuire ad una vera integrazione degli immigrati e delle loro famiglie».

Infine, Greta Redaelli della Cooperativa Aeris ha descritto l’evoluzione del mondo cooperativo e riflettuto sulla situazione attuale: «Speriamo che con questo governo la situazione cambi, perché con Salvini siamo tornati indietro di dieci anni. Con il drastico taglio dei permessi di soggiorno ha messo un sacco di persone sulla strada con tutte le conseguenze del caso. Il governo precedente ha letteralmente distrutto un sistema creando anche grossi problemi occupazionali».

Nel corso della mattinata ci sono stati anche dei contributi video di Beppe Iuliano del Dipartimento Internazionale CISL, e di Marco Cilento della Confederazione Europea dei Sindacati. È stato inoltre presentato il progetto «Meticciato» di Anolf Lecco e Monza. L’incontro ha anche sottolineato alcuni dati interessanti: a Lecco gli immigrati sono l’8% della popolazione, mentre in Brianza si raggiunge l’8% e mezzo. Di questi i più numerosi sono rumeni ed albanesi e non gli africani come si è portati a pensare. I rifugiati tra Lecco e la Brianza sono 1.600 mentre le imprese straniere in questi territori sono 1.766.