Cgil, Cisl, Uil: «No a CasaPound»

No a CasaPound. La ferma condanna arriva da Cgil, Cisl e Uil di Monza Brianza a seguito della concessione, da parte del Comune di Monza, della Sala Maddalena all’associazione che dice di rappresentare «i fascisti del terzo millennio».

«È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista», recita la nostra Costituzione – osservano -. Non si transige. È vietato! Le norme vigenti prevedono l’arresto per chi “[…] rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”»

«Quale legittimità democratica può vantare chi in questi anni ha subito condanne per aver organizzato manifestazioni violente contro l’arrivo di richiedenti protezione internazionale? -. si chiedono i responsabili delle organizzazioni sindacali -. È questo il solo modo di CasaPound di guardare a «un’immigrazione senza veli e ipocrisie» (dal titolo del convegno che vorrebbero tenere proprio in Sala Maddalena)?».

Cgil, Cisl e Uil di Monza e della Brianza sono da sempre impegnate per una società davvero accogliente, inclusiva e solidale. Democrazia, lavoro e antifascismo sono per per il sindacato confederale patrimoni irrinunciabili senza i quali la nostra società sarebbe, a partire dai luoghi di lavoro ma non solo, meno giusta. «Per questo – osservano i responsabili – condanniamo la disponibilità della Amministrazione comunale di Monza e chiediamo che quest’ultima intervenga con le proprie politiche a migliorare la condizione sociale di lavoratori, pensionati e cittadini così rimuovendo sentimenti di odio e Intolleranza senza veli e ipocrisie».