Caprioli: «Non amo [quella] Roma»

Ha fatto il sindacalista in anni difficili e complicati, segnati anche dalla rottura con la Fiom. Ma è stato comunque capace di gestire e concludere trattative importanti come segretario generale nazionale della Fim, il sindacato dei metalmeccanici della Cisl. Un ruolo che Piergiorgio Caprioli, classe 1952, laureato in Scienze politiche, ha ricoperto dal 1999 al 2008. Caprioli, in Cisl dal 1978, rimarrà a Roma per 17 anni. Ha raccolto questa sua prolungata esperienza nella capitale nel libro «Roma non mi piace. Dal diario di un sindacalista bergamasco».

L’autore ha presentato il volume in un incontro svoltosi a Monza nella sede della Cisl Monza Brianza Lecco. Spiegando subito l’origine del titolo , «un po’ esagerato, che sa un po’ di leghismo». Le motivazioni stanno comunque nella disinvolta tendenza al comodo rinvio e nella grande importanza che hanno nei palazzi romani le amicizie e i contatti. Due fattori che una persona schietta e concreta come Caprioli faceva fatica a sopportare.

Nel libro Caprioli smentisce anche il luogo comune che vuole molti esponenti sindacali, una volta approdati a fine carriera, destinati a entrare in politica. «Ma questo – spiega – è un equivoco. La maggior parte dei sindacalisti, terminato l’impegno nel sindacato, va in pensione o torna in fabbrica. O si dedica ai pensionati».

Nel libro Caprioli racconta anche come gli sia capitato di mostrare con orgoglio la sua busta paga «in assemblee nelle quali dei lavoratori provavano a fare polemica sul fatto che io fossi un privilegiato». Caprioli, in pensione dal 2016, ora impegnato nella formazione per la Cisl e la Fim di Bergamo, ha riconosciuto come sia molto più difficile fare il sindacalista rispetto ad anni fa. «Allora – ammette – bastava abbastanza poco per mobilitare le persone. Ora, invece, la solidarietà è molto meno sentita. I giovani danno per scontate le conquiste che sono state fatte dai sindacati».

Caprioli ha comunque una proposta per contrastare l’apatia e l’individualismo. «Una cosa che mi ha ripagato nel medio periodo – sottolinea – è stata il dire la verità, anche se spiacevole. Chi mi aveva contestato prima, poi ha riconosciuto che avevo detto la verità. Verità che si scontrava con le aspettative di chi stava ad ascoltare». «In ogni caso – aggiunge l’ex responsabile nazionale della Fim – il lavoro dei delegati e dei volontari del nostro sindacato vale di più dell’errore che può commettere un segretario generale o di categoria».

Nella foto, da sinistra: Giorgio Galbusera, segretario generale Fnp Cisl Monza Brianza Lecco, Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, Piergiorgio Caprioli ed Enrico Vacca, segretario generale Fim Monza Brianza Lecco.