Uneba, aumenti di più del 5%

Un valore economico complessivo medio, a regime, di 80 euro sul livello 4S, di cui 70,00 euro di incremento tabellare per 14 mensilità, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche, il che corrisponde a un incremento percentuale del 5,27% sul tabellare. È questo il risultato ottenuto con il rinnovo del contratto nazionale Uneba per il triennio giuridico 2017-2019 (l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale).

La distribuzione e le decorrenze delle quantità economiche sono le seguenti:

–  20 euro sul salario tabellare al 1/01/2020
–  30 euro sul salario tabellare al 1/12/2020
–  30 euro, dalla firma del contratto, a disposizione della contrattazione integrativa di livello regionale. Di questi, 20 euro sono destinati ad essere consolidati sul tabellare: in caso di accordo di secondo livello questa quota sarà consolidata in occasione del prossimo rinnovo contrattuale nazionale; in assenza di accordo di secondo livello, la quota sarà consolidata sul tabellare al  31 dicembre 2021.

Questo meccanismo, spiegano i sindacalisti, intende incentivare lo sviluppo della contrattazione di secondo livello e garantisce comunque valori tabellari omogenei alla data del rinnovo del prossimo contratto.

A questo si aggiunge una una-tantum per il periodo pregresso, pari a 100 euro complessivi sul livello 4S, riparametrati per tutte gli altri livelli, che sarà erogata in un’unica rata il 1 febbraio 2021. È previsto, inoltre, un euro in più sull’assistenza sanitaria integrativa dal 1 luglio 2020.

L’istituto degli scatti di anzianità, dal 1° giugno 2020 al 31 dicembre 2022, sarà temporaneamente sospeso per essere oggetto di confronto nell’ambito di una commissione paritetica nazionale che dovrà ridefinirlo e rimodularlo per collegarlo all’effettiva crescita professionale, misurata in modo concreto e oggettivo; la commissione, che tra l’altro avrà il compito di strutturare definitivamente e di avviare la previdenza integrativa, nonché di riorganizzare il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, si riunirà entro sei mesi dalla firma del contratto nazionale e dovrà concludere i lavori entro il 31 dicembre 2020.

«Tra gli elementi che maggiormente valorizzano il nuovo testo contrattuale – spiegano le organizzazioni sindacali – citiamo il rafforzamento della contrattazione decentrata, il riconoscimento dei tempi di vestizione in orario di lavoro, l’introduzione della banca etica solidale (alla cui costituzione è destinata inizialmente una giornata di Rol) , la previsione di una percentuale di stabilizzazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato, la perimetrazione dei limiti dei contratti precari, lo sviluppo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la regolamentazione dell’assistenza domiciliare che prevede il riconoscimento dei tempi di spostamento come orario di lavoro».

Ora l’ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, da completarsi entro il 25 gennaio 2020.