La Nostra Famiglia, scontro sul contratto

La Nostra Famiglia ha comunicato la disdetta unilaterale del contratto Aris-Aiop  applicato ai lavoratori e l’adozione di quello Aris-Riabilitazione, con condizioni peggiorative sia economiche sia normative. L’annuncio è stato dato dalla dirigenza il 27 gennaio.

«L’annuncio del cambiamento – spiega Franca Bodega, Cisl Fp Mbl – è arrivato come un fulmine a ciel sereno. La trattativa per il rinnovo del contratto Aris-Aiop sembrava fosse in dirittura di arrivo. Il ministero della Salute e il presidente della conferenza Stato-Regioni avevano assicurato le risorse necessarie. I responsabili de La Nostra Famiglia hanno sempre partecipato alle trattative. Poi, la decisione di cambiare».

Il nuovo contratto, che nelle intenzioni dei dirigenti dovrebbe essere applicato dal 1° febbraio, può portare a conseguenze molto pesanti. Tra queste, il possibile ripristino, a pari stipendio, della settimana lavorativa a 38 ore, contro le 36 attuali. Sul territorio, la struttura, che offre servizi sanitari di eccellenza, ha oltre mille dipendenti (su duemila in tutt’Italia) e diverse sedi: Bosisio Parini, Carate Brianza, Lecco, Mandello e Sesto San Giovanni.

A livello nazionale Cgil, Cisl e Uil hanno immediatamente diffidato La Nostra Famiglia dall’applicazione del nuovo contratto. Hanno inoltre chiesto un incontro con i vertici dell’azienda. «L’incontro – continua Franca Bodega – si terrà l’11 febbraio. In quella sede, i dirigenti de La Nostra Famiglia dovranno dare spiegazioni della scelta unilaterale, non condivisa con le organizzazioni sindacali».

Ieri, giovedì 30 gennaio, si sono tenute due assemblee nella struttura di Bosisio Parini, a cui hanno partecipato 500 lavoratori (che hanno anche scritto una lettera aperta). «È stato votato ordine del giorno in cui si dà mandato alle segreterie nazionali di tenere alta l’attenzione su questa situazione – conclude Franca Bodega –. Chiaramente in assenza di un’apertura de La Nostra Famiglia sarà indetto lo stato di agitazione».