Nessuna intesa tra direzione della Max Mothes e organizzazioni sindacali. Il presidio davanti all’azienda di Brugherio quindi continuerà. «Non c’erano le condizioni per firmare un accordo – spiega Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Mbl -. L’azienda ci ha comunicato che un fornitore ha presentato istanza di fallimento e che loro si opporranno. Hanno però intenzione di presentare domanda per un concordato. La società non si è assunta nessun impegno. Per noi questo è inaccettabile, quindi continueremo le nostre iniziative».
La crisi dell’azienda, che produce bulloni con stampaggio a caldo, ha origini lontane. Nel 2017 l’allora Vsp Fasteners è stata venduta all’impresa tedesca Cs Capital Italia. Questa ha trasformato lo stabilimento brianzolo nella filiale della sua controllata Max Mothes. La produzione però non è decollata e a risentirne è stato anche l’organico. Dai 37 dipendenti originari, gradualmente si è passati ai 18 attuali. L’azienda chiede e ottiene la cassa integrazione ordinaria che viene applicata a rotazione.
Lunedì scorso ai lavoratori è stato comunicato di non presentarsi al lavoro perché non c’erano ordinativi. Alcuni lavoratori, però, passando davanti alla fabbrica si sono resi conto che la proprietà stava smontando e portando via i macchinari. «I dipendenti – continua Eliana Dell’Acqua – hanno avvisato le organizzazioni sindacali ed è subito scattato un presidio per evitare che lo stabilimento fosse svuotato. Da qui abbiamo chiesto un incontro che si è tenuto questo pomeriggio». L’incontro, però, non ha sortito alcun effetto. Il presidio quindi proseguirà.
Dal sindaco di Brugherio, Marco Troiano, intanto è arrivata piena solidarietà ai lavoratori. Per aiutarli ha inviato un «fungo a gas» affinché potessero scaldarsi, coperte e pizze calde. Ha anche promesso che farà portare alcune tende affinché i dipendenti della Max Mothes possano ripararsi dal freddo.