Coronavirus, sindacato in prima linea

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil stanno seguendo con massima attenzione l’emergenza coronavirus. Le sedi e i servizi dei tre sindacati sono rimaste aperte, consapevoli del ruolo e servizio pubblico e sociale svolto sul territorio. Tutto questo attenendosi alle disposizioni del ministero della Salute e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, per aiutare a contrastare la diffusione del virus.

A Lecco e a Monza, le organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera ai prefetti  per segnalare necessarie e urgenti disposizioni generali, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Tutto questo anche per evitare comportamenti difformi, che generano ulteriore ansia e potenziali conflitti. A protezione sia dei lavoratori sia dei cittadini vi è la necessità di indicazioni univoche e della fornitura di dotazioni di dispositivi di protezione. È fondamentale che nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese che svolgono servizi di pubblica utilità, vengano definite disposizioni uniformi da parte datoriale anche in ordine alle aperture o chiusure di sportelli.

È stata inviata una missiva alle associazioni datoriali sottolineando la problematica legata ai genitori che, a fronte della chiusura delle scuole, si trovano nell’impossibilità di recarsi al lavoro, non avendo alcuno che possa prendersi cura dei figli. A tale proposito si confida e si auspica che le imprese favoriscano forme alternative al lavoro in azienda (lavoro agile, telelavoro o altro) per conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative.

Le strutture sindacali territoriali sono a disposizione sia nella gestione dei rapporti con lavoratrici e lavoratori, sia per ulteriori canali di informazione con cittadine e cittadini. Abbiamo apprezzato la sensibilità e la celerità dimostrate dalle istituzioni, ma abbiamo manifestato la necessità di attivare maggiori confronti con le parti sociali, anche a livello territoriale, per raggiungere maggiore sinergia e forza allo scopo di una migliore collaborazione per risolvere il problema.

Cgil, Cisl e Uil, a livello nazionale e regionale, stanno portando avanti proposte per tutelare lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, attivando un fitto dialogo con il governatore lombardo Attilio Fontana, con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nuzia Catalfo e con la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone, per affrontare congiuntamente le ricadute sanitarie, economiche e sociali dell’emergenza.

Le organizzazioni sindacali chiedono di rendere disponibili su tutto il territorio lombardo uguali tutele per le lavoratrici e i lavoratori per i quali le autorità competenti abbiano disposto la sospensione dal lavoro. Chiedono alla Regione di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché gli ammortizzatori sociali esistenti (Cassa integrazione ordinaria e Fondo d’integrazione salariale) vengano opportunamente modificati rispetto a criteri di accesso, durata massima, utilizzo pregresso e affinché venga resa disponibile immediatamente anche la Cassa integrazione in Deroga a partire dall’utilizzo degli avanzi di gestione delle risorse residue degli scorsi anni, o richiedendo un fondo nazionale ad hoc.

Chiedono l’individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi, collaboratori e partite Iva, ugualmente coinvolti dagli interventi restrittivi della attività lavorativa.

Si ritiene utile potenziare e facilitare lo smartworking, chiedendo anche di anticipare i tempi del bando regionale rispetto a quelli attualmente previsti (per il prossimo 2 aprile).

In una fase delicata come quella che stiamo attraversando Cgil, Cisl e Uil si impegnano, come sempre, a dimostrare massima responsabilità e spirito di servizio, contribuendo al non diffondersi di un clima di allarmismo e panico, aiutando le istituzioni a gestire la situazione in caso di necessità.