«Brianza, più formazione professionale»

Servono provvedimenti che sostengano un’adeguata politica industriale e misure capaci di attuare una formazione continua per lavoratrici e lavoratori, quella che dura tutta una vita professionale. A chiederlo è la Cisl Monza Brianza Lecco in una conferenza stampa nel corso della quale sono stati presentati i dati dell’andamento del mercato del lavoro in provincia di Monza e Brianza nel 2019.

pavan e mesagna febbraio 2020
Rita Pavan ed Enzo Mesagna

Richieste giustificate dal raffronto dei dati occupazionali tra il 2018 e il 2019. «Un rallentamento dell’economia – spiega Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco – era già stato registrato nella fase finale dello scorso anno. Nei prossimi giorni verificheremo i contraccolpi economici dell’attuale situazione d’emergenza. Ma non dormiamo sonni tranquilli».

«Negli ultimi mesi del 2019 – osserva Enzo Mesagna, responsabile dipartimento del lavoro Cisl Monza Brianza Lecco – si è registrato un tracollo. Le aziende assumono quando c’è la certezza di avere lavoro. E oggi questa certezza non c’è. Da parte del Governo è necessario un cambio di velocità». I paragoni tra il 2018 e il 2019 dicono che in Brianza il saldo tra assunzioni e cessazioni dell’attività lavorativa è in attivo di 2.414 unità. Le assunzioni sono scese da 100.114 a 99.339, ma anche le cessazioni sono passate da 92.875 a 96.925. In attivo (364) è pure il saldo tra assunzioni e cessazioni dei lavoratori extracomunitari.

In crescita sono le trasformazioni dei contratti lavorativi, aumentate del 46%. Per quanto riguarda le specifiche tipologie, c’è stato un netto decremento degli avviamenti al lavoro con contratti di somministrazione (-12,4%), mentre molto contenuta è stata la flessione dei contratti di assunzione a tempo indeterminato (-0,5%).

Il calo del ricorso ai contratti di somministrazione potrebbe essere una conseguenza delle norme legate al cosiddetto Decreto Dignità, che ha comportato una stretta sull’uso dei contratti a termine. Segnali negativi arrivano dal settore industriale: qui gli avviamenti sono passati da 19.053 a 17.436 (-8,5%). Cresce, ma in misura decisamente minore (0,4%) il comparto del commercio: nel 2018 gli avviamenti erano stati 74.147, un anno dopo sono stati 74.415. In salita sono pure le assunzioni dei settori agricolo (da 412 a 458) ed edile (da 6.500 a 7mila).

A preoccupare sono i numeri relativi alla cassa integrazione guadagni, che riguardano le province di Milano e Monza. Nel 2019 c’è stata una leggera diminuzione del ricorso a questo ammortizzatore sociale: le ore autorizzate sono scese da 13.606.055 a 13.071.925. Il settore che ha chiesto più aiuto è stato quello metalmeccanico. Il quarto trimestre del 2019, a conferma delle crescenti difficoltà incontrate dal sistema industriale brianzolo, ha però registrato il raddoppio delle ore complessive di cassa integrazione rispetto ai trimestri precedenti. Il forte incremento ha interessato sia la cassa integrazione ordinaria, dovuta cioè a situazioni temporanee di mercato, sia quella straordinaria per riorganizzazione aziendale.