«La Nostra Famiglia», no del ministero

Il ministero del Lavoro di schiera a fianco dei lavoratori de «La Nostra Famiglia» e chiede che venga applicato il contratto Aris Salute. Il dicastero si è espresso rispondendo a un’interrogazione del deputato lecchese Gian Mario Fragomeli.

«Sulla questione “La Nostra Famiglia”, anche il Ministero del Lavoro ha deciso di prendere posizione – detto il parlamentare -. In risposta a una mia interrogazione urgente, mi è stato confermato che anche l’Ispettorato nazionale del lavoro sarà ora chiamato a interessarsi del caso, affinché siano garantiti tutti i diritti dei lavoratori interessati».

Il testo della risposta, secondo quanto riferisce il deputato, si sofferma su due punti chiave. Da una parte, il ministero sostiene come, sotto il profilo della correttezza dei rapporti negoziali, la condotta dell’associazione sia del tutto anomala, anche in confronto all’abituale comportamento delle altre aziende del settore. Dall’altra, i funzionari interessati hanno compreso che questa vicenda tocca direttamente le famiglie.

«Secondo il ministero – ha affermato Fragomeli –, i fatti accaduti sembrano palesare una possibile violazione dei principi di proporzionalità e di sufficienza delle retribuzioni – così come sanciti dall’art. 36 della Costituzione – e una non corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro che, se accertati, significherebbero la perdita, per l’associazione, dei benefici normativi e dei contributi economici statali».

«È un passo avanti importante – commenta Franca Bodega, Cisl Mbl -. È importante che anche il ministero giudichi negativamente questo repentino cambiamento di atteggiamento de “La Nostra Famiglia” che danneggia i lavoratori. A metà marzo le parti si incontreranno ancora se le direttive per contenere il coronavirus non lo impediranno».