Vacca (Fim): «In fabbrica per la vita»

Il principio base è che la salute debba essere tutelata a ogni costo. Quindi bisogna assicurare tutte le possibili forme di garanzia per i dipendenti. Se non si può farlo, allora è meglio fermare le produzioni. Su questa linea si sta muovendo in questi giorni la Fim Cisl Monza Brianza Lecco di fronte all’epidemia di coronavirus.

«Tra i lavoratori c’è paura – osserva Enrico Vacca, segretario Fim Cisl Mbl -. E non si può certo biasimarli. Il Covid-19 può essere solo una brutta influenza, ma può anche portare con sé gravi complicazioni che conducono alla morte. Non c’è quindi da scherzare. In questi giorni vediamo il timore negli occhi di chi è costretto a lavorare. Noi siamo al loro fianco perché la vita è una sola e va tutelata a ogni costo».

In assenza di un decreto del Governo che obblighi alla chiusura degli stabilimenti, molte aziende in Brianza e nel Lecchese continuano a produrre. «Tutti gli esperti dicono che bisogna evitare i luoghi di aggregazione – continua Vacca -. Uffici e fabbriche sono luoghi di aggregazione dove il virus può diffondersi. Siamo quindi convinti che il fermo della produzione sarebbe la misura migliore da mettere in campo per i lavoratori e per la società intera. Ma purtroppo questo fermo non è stato ancora predisposto».

Non essendoci nessun provvedimento in tal senso, il sindacato non può fare altro che pretendere che i datori di lavoro mettano in atto tutte le possibili misure per contenere il contagio: mascherine, rispetto delle distanze minime, sanificazione dei luoghi di produzione, ecc.

«Stiamo lavorando intensamente per migliorare gli ambienti di lavoro – osserva Vacca -. Con alcune aziende siamo riusciti a contrattare un incremento dei sistemi di sicurezza a tutela dei lavoratori. Esistono però realtà imprenditoriali che non dimostrano particolare sensibilità. Nei confronti di esse abbiamo messo anche in atto iniziative di sciopero e siamo disposti ad arrivare alle opportune segnalazioni agli organi competenti qualora si rendesse inevitabile. Lo ripeto e lo ripeterò sempre: con la salute non si può giocare. E noi, come sindacato saremo sempre al fianco dei lavoratori per tutelare il loro sacrosanto diritto alla salute».