Una boccata d’ossigeno per i lavoratori delle cooperative di assistenza domiciliare e residenziale, pulizie, ristorazione scolastica. Per i settemila lavoratori del comparto in Brianza e nel Lecchese, l’accordo firmato questa notte tra organizzazioni sindacali, associazioni imprenditoriali e associazione bancaria potrebbe rivelarsi un passo avanti importante. «L’intesa prevede che i dipendenti che vengono messi in cassa integrazione a causa del coronavirus possano ottenere subito l’assegno rivolgendosi alla propria banca – osserva Francesco Barazzetta, Fisascat Cisl Mbl -. Se l’intesa, che riprende un accordo simile siglato alcuni anni fa durante la crisi finanziaria, entrerà a regime, i lavoratori potranno da subito avere la liquidità attraverso la loro banca (che poi si rivarrebbe sull’Inps) invece che aspettare mesi l’assegno dell’istituto previdenziale».
Di fronte al fermo delle attività, molte aziende hanno infatti optato per l’adozione della cassa integrazione per ridurre il costo del lavoro e, allo stesso tempo, per non far mancare un reddito ai dipendenti. La maggior parte delle società però ha scelto il pagamento diretto da parte dell’Inps, ciò significa che non anticiperanno nulla ai loro dipendenti, ma sarà l’istituto previdenziale a pagare direttamente gli assegni. I tempi sono lunghi. «Ci vuole tempo per avere l’assegno – continua Barazzetta -. Ciò potrebbe portare a disagi e a tensioni sociali perché la gente di troverebbe senza euro per vivere. Questa intesa speriamo riesca a mettere una pezza su questo problema».
Rimane poi il tema della sicurezza dei lavoratori. «Manca il materiale per ridurre il rischio di contagio – osserva Barazzetta -. Per chi lavora nel settore delle pulizie o dell’assistenza le mascherine, i guanti e i grembiuli sono fondamentali. Ancora oggi le fornitura sono inadeguate. Noi continuiamo a sollecitare i datori di lavoro affinché forniscano i presidi indispensabili. Spesso anche loro faticano a trovarli. Siamo in una situazione di vera emergenza».