La banche anticiperanno la «cassa»

Le banche potranno anticipare la cassa integrazione ai lavoratori. Lo prevede l’intesa raggiunta il 30 marzo Abi (Associazione bancaria italiana), organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.

L’anticipazione degli importi da parte delle banche riguarderà i percettori di cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione in deroga, cassa integrazione Straordinaria, assegno ordinario a carico del Fis (Fondo integrazione salariale) e dei Fondi bilaterali.

I lavoratori interessati dovranno compilare un modulo di richiesta dell’anticipo che dovrà essere inoltrato alla propria banca, o consegnato personalmente – è previsto nella convenzione -. Per contrastare la diffusione del virus, e nel rispetto delle disposizioni in materia, è necessario contattare preventivamente il proprio istituto di credito per verificare la possibilità di gestire la procedura in via telematica, o per fissare un appuntamento, evitando di recarsi direttamente presso le filiali, che sono chiuse al pubblico e ricevono esclusivamente i clienti che abbiano preventivamente concordato la visita.

«Consigliamo – osservano i responsabili sindacali – di accedere ai locali della banca con i dispositivi di protezione individuale, garantendo il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, e di fermarsi per il tempo strettamente necessario alla gestione della pratica, per poi rientrare presso la propria abitazione. È necessario il contributo di tutti per evitare che momenti necessari alla gestione dell’emergenza, diventino occasioni di diffusione del virus, solo insieme possiamo uscirne».

La convenzione prevede l’anticipo di un importo complessivo massimo di 1.400 euro, in caso di sospensione a zero ore per 9 settimane, o ridotto in proporzione se di durata inferiore, senza alcun onere o interesse a carico degli interessati. Questo accordo permetterà a milioni di lavoratori e di famiglie di non dover attendere l’erogazione da parte dell’Inps e di avere a disposizione già nelle prossime settimane un anticipo dei trattamenti integrativi salariali per far fronte a questa drammatica situazione con maggiore serenità.

«L’assenza della convenzione – concludono i responsabili sindacali – avrebbe ridotto in maniera significativa l’efficacia degli interventi a sostegno dei lavoratori e alimentato, potenzialmente, l’accesso a forme creditizie non regolamentate, sommerse, alimentando un’economia criminale che va combattuta e soppressa. Le banche confermano la loro centralità nel Paese e dovranno favorire il rilancio del nostro sistema economico garantendo alle imprese e alle famiglie un adeguato sostegno che permetta di superare questo difficile momento e recuperare livelli di redditività e competitività coerenti con le nostre potenzialità. Servono coraggio, responsabilità, è necessario avere un’idea del Paese che vogliamo costruire, non bisogna lasciare indietro nessuno, vanno ridefinite le priorità nella nostra società».