«Sanità, Covid-19 serve più sicurezza»

«Non siamo eroi, vogliamo lavorare in sicurezza». È il grido lanciato dagli operatori sanitari attraverso i sindacati che per il 25 Aprile organizzano la campagna «Lecco Resisti» e «Monza Resisti». Nel giorno dedicato alla Resistenza, medici, infermieri, Oss sono invitati a «innondare» di cartoline il governatore della Lombardia per chiedere tamponi e dispositivi negli ospedali e nelle Rsa.

Sulle cartoline da inviare al presidente Attilio Fontana ci sarà la scritta «Vogliamo il tampone, dispositivi di protezione personale adeguati, valorizzazione professionale ed economica». L’iniziativa, messa in campo dai sindacati di Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, è stata presentata in una conferenza stampa in videconferenza congiunta tenutasi oggi, 17 aprile.

Secondo i numeri presentati dal sindacato, gli operatori sanitari positivi al Covid-19 sono intorno al 19% nelle strutture di Lecco e al 12,71% in Brianza. In queste stime non ci sono quelle relative agli operatori sanitari che sono a casa in malattia dall’inizio dell’emergenza perché non vengono sottoposti al tampone. «I dati – spiegano i responsabili delle organizzazioni sanitarie – dicono che gli ospedali e le case di riposo sono hub di contagio chiediamo quindi Dpi adeguati. Oltre a fare i test e avere dispositivi, si chiede anche la valorizzazione professionale ed economica degli operatori sanitari che sono in trincea dal primo momento in cui è esplosa l’emergenza».

«Di fronte a questa situazione – continuano i responsabili sindacali – i medici, gli infermieri, gli Oss sono stufi di essere appellati come eroi: non sono eroi, non sono uomini e donne che ha studiato per fare superman né wonderwoman, sono persone che amano il proprio lavoro e che stanno facendo un sacrificio incredibile, anche in termini di vite. E magari trasmettono il virus ai loro famigliari. Servono i tamponi: lo stiamo chiedendo in maniera ossessiva per tutto il personale esposto. Non possiamo e non vogliamo scioperare, ma non siamo eroi: vogliamo lavorare in sicurezza».

Nella conferenza stampa i sindacati hanno anche tratteggiato un ampio quadro dell’emergenza Coronavirus nella sanità pubblica e privata, con particolare riferimento all’adeguamento alle normative negli uffici comunali, ma soprattutto alla situazione delle case di riposo.

La lettera inviata alle autorità