«Immigrati: sì sanatoria, ma non basta»

«La sanatoria può essere una soluzione temporanea, ma non basta. Serve una nuova norma che regoli l’immigrazione nel nostro Paese». Così Annalisa Caron, presidentessa dell’Anolf Cisl Monza commenta il provvedimento che il governo dovrebbe emettere per la regolarizzazione dei lavoratori immigrati.

In questo momento delicato in cui il nostro Paese deve far fronte all’epidemia di Covid-19 e alla crisi economica, spiega Annalisa Caron, una sanatoria è assolutamente necessaria. «È indispensabile – osserva – per motivi sanitari: solo così ci possiamo rendere veramente conto di quanti stranieri vivono nel nostro territorio e possiamo monitorare il loro stato di salute. Ma è importante anche per la nostra economia, pensiamo ai braccianti che lavorano nei campi per darci i prodotti per cui è famoso il nostro Paese all’estero: Parmigiano Reggiano, prosecco, passata di pomodoro, ecc.».

Per essere efficace, una sanatoria deve però fissare criteri di accesso semplici per evitare fenomeni di elusione della legge. «Più semplice è, più facile è da applicare e da far rispettare – sottolinea -. Detto questo, è giusto anche che aumentino i controlli per evitare il lavoro nero e lo sfruttamento. Il lavoro nero, con l’evasione dei contributi previdenziali e delle imposte, danneggia tutti: gli immigrati in primis e gli italiani in seconda battuta».

Da anni, però, la Cisl chiede che si smetta di ricorrere a continue sanatorie. «È stata approvata una sanatoria nel 2009, poi una nel 2012, ora ne sarà approvata un’altra – conclude -, ciò significa che la legge Bossi-Fini non funziona. Il ripetersi di queste sanatorie è la dimostrazione che la normativa è insufficiente nel regolare il fenomeno e continua a creare sacche di irregolarità. Quindi dobbiamo pensare a uno strumento che, partendo dall’incontro tra domanda e offerta di lavoro, permetta agli stranieri di ottenere facilmente un permesso di soggiorno e una regolarizzazione. Mettere mano a una simile norma implica una scelta politica non semplice in questo momento. Ma è auspicabile».