Ufficio vertenze, recuperati 7 milioni

Il dubbio è che qualcuno stia cercando di aggirare il blocco dei licenziamenti, deciso dal Governo come contrasto alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. L’attuale divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo è in vigore fino al 16 agosto.

Il dubbio è venuto all’Ufficio vertenze della Cisl Monza Lecco, che in questi giorni sta esaminando il caso di un dirigente di una multinazionale americana con sede in Brianza. Questo area manager è stato licenziato perché gli si imputerebbe un calo del 15% del fatturato rispetto all’anno precedente.

Secondo l’azienda, il licenziamento in questione sarebbe di natura disciplinare e perciò consentito pure in questa delicata fase. Una tesi decisamente rifiutata dall’Ufficio vertenze cislino.  «Impugneremo – spiega Luigi Pitocco, responsabile dell’Ufficio vertenze – questo licenziamento: il calo del fatturato non può essere collegato a motivi disciplinari».

A rinforzare questo dubbio, inoltre, stanno contribuendo i lavoratori che, sempre più frequentemente, contattano gli operatori dell’Ufficio per segnalare loro casi di contestazioni disciplinari. Comportamenti che potrebbero essere il segnale di una tendenza in via di consolidamento: in pratica, non potendo ricorrere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo, c’è chi sta cercando una via alternativa per «tagliare» comunque il personale.

Questi episodi dimostrano come l’attività dei «vertenzieri» della Cisl stia cambiando dopo l’emergenza sanitaria. Il servizio, riservato agli iscritti Cisl, può contare su 12 operatori e su cinque avvocati: Erika Lievore, Tatiana Biagioni, Moira Zanatta, Anna Riva ed Enrico Damiani.

Questa struttura, nel 2019, ha permesso di recuperare complessivamente 7 milioni di euro a favore dei lavoratori. Il 70% di questa somma è relativa al recupero crediti, costituiti principalmente da stipendi e trattamenti di fine rapporto. I due terzi di questa somma sono stati recuperati tramite il Fondo Inps.

Gli altri due milioni di euro sono relativi ad altri tipi di risarcimento. Di questi 7 milioni, circa 5 sono stati recuperati in provincia di Monza e Brianza. Gli altri due a Lecco. In particolare, qui l’Ufficio vertenze ha gestito 450 vertenze individuali, 145 nuove pratiche relative a procedure concorsuali e 800 pratiche di dimissioni telematiche.

«Ci stiamo occupando anche di queste pratiche – precisa Mario Todeschini, segretario Cisl Monza Brianza Lecco – per garantire i lavoratori da eventuali abusi. In caso di dimissioni, una certa attenzione e la conoscenza dei contratti sono necessarie».

L’Ufficio vertenze, due sedi principali (Monza e Lecco) e tre di zona (Vimercate, Carate e Merate), anche durante la prima fase dell’emergenza sanitaria è sempre rimasto operativo, fornendo assistenza da remoto. Ora gli uffici sono nuovamente aperti e ricevono solo su appuntamento. Nei prossimi mesi ci si attende un aumento dei licenziamenti e dei fallimenti. Intanto, tra marzo e maggio, sono state 89 le richieste di dimissioni legate alla situazione contingente seguite dagli operatori dell’Ufficio: 41 di queste richieste sono state proposte da donne. Dimissioni che, molto probabilmente, sono state motivate dalla paura del contagio. Gran parte delle lavoratrici, infatti, prestava servizio in ospedali e case di riposo.

Nella foto: da sinistra Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, Mario Todeschini, segretario Cisl Monza Brianza Lecco, l’operatrice Denise Milan, Luigi Pitocco responsabile Ufficio vertenze Cisl Monza Brianza Lecco e l’operatrice Emanuela Diano.