La Nostra Famiglia, ancora stallo

È stallo nella vertenza contrattuale che interessa il gruppo de La Nostra Famiglia. L’incontro tra sindacato e dirigenza che si è tenuto al ministero la scorsa settimana si è concluso con un verbale di non accordo. In esso, il gruppo ha ribadito che, al momento, l’introduzione del contratto della riabilitazione è sospeso e si continuerà ad applicare il contratto della sanità privata.

La Nostra Famiglia è una realtà importante sui territori di Lecco e della Brianza. La struttura, che offre servizi sanitari di eccellenza, ha oltre mille dipendenti (su duemila in tutt’Italia) e diverse sedi: Bosisio Parini, Carate Brianza, Lecco, Mandello e Sesto San Giovanni.

«La situazione non è chiara – osserva Franca Bodega, Cisl Fp -. Al momento rimane in essere il contratto della sanità privata, ma ai nuovi assunti si applica già il contratto della riabilitazione. Non sappiamo poi se il 1° novembre scatterà il cambio. Nel corso del confronto, come sindacato, abbiamo ribadito la nostra posizione, sottolineando come non sussistano le motivazioni per il cambio di contratto. Crediamo che lo stallo durerà fino a quando i dirigenti de La Nostra Famiglia incontreranno i rappresentanti di Regione Lombardia e si chiarirà se il Pirellone si farà o meno carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale».

Da parte sua, la delegazione de La Nostra Famiglia ha annunciato di aver avviato, in quest’ultima settimana, un’interlocuzione con la Regione Lombardia. «Come organizzazioni sindacali – continua Franca Bodega –, abbiamo sottolineato il dato che questa interlocuzione doveva essere avviata da tempo, come da impegni precedentemente assunti, e abbiamo evidenziato che non potrà minimamente condizionare la nostra posizione, come richiesto dal ministero del Lavoro». Lunedì prossimo si terrà un’assemblea online per capire se ci sono spazi per eventuali iniziative. Tra le ipotesi anche uno sciopero.

È stato intanto rinnovato il contratto della sanità privata. Atteso da 14 anni, interessa 100.000 lavoratrici e lavoratori e prevede sul fronte salariale un incremento pari al 4,21%, per un valore medio mensile di 154 euro, e un’una tantum di 1.000 euro per tutti i lavoratori erogata in due tranche, amplia la sfera dei diritti prevedendo l’allargamento e la piena esigibilità dei permessi retribuiti, fra i quali il diritto a 12 ore annue per viste mediche ed esami diagnostici.

«Purtroppo, la situazione legata alla pandemia da coronavirus – conclude Franca Bodega – non ci permette di organizzare assemblee sui luoghi di lavoro. In queste settimane è complicato accedere alle strutture sanitarie. Stiamo valutando l’ipotesi di tenere un’assemblea online dedicata ai delegati. Ci stiamo organizzando».