Multiservizi #contrattoadesso

Durante il lockdown di primavera hanno assicurato la sanificazione di ospedali, case di riposo, aziende, centri commerciali. Nei mesi successivi hanno continuato a lavorare per assicurare ambienti puliti. Sempre in prima linea, talvolta lasciati anche senza mascherine e guanti con i quali proteggersi. Ora, però, gli imprenditori non vogliono riconoscere loro questo impegno. Loro sono i lavoratori delle imprese delle pulizie. Da sette anni sono senza contratto e la trattativa va a rilento. Per questo lunedì 19 si è tenuto un presidio davanti all’ospedale di Lecco e oggi si terrà un attivo dei delegati che sarà collegato con il presidio organizzato a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti.

Nei territori di Monza, Brianza e Lecco la categoria conta 15.000 dipendenti spesso occupati in piccole e piccolissime imprese. «Durante l’emergenza Covid – osserva Francesco Barazzetta, Fisascat Cisl Mbl -, i lavoratori delle pulizie hanno dato un contributo fondamentale nell’arginare la diffusione del virus. Eppure sono diventati eroi di serie B. A loro non si riconosce nulla. L’assenza di un contratto è grave».

Nella trattativa, le organizzazioni sindacali insistono su tre punti: adeguamento retributivo, migliore disciplina nei cambi di appalto, maggiori garanzie sui temi del welfare. «Si tratta di un settore vitale per la nostra economia e la nostra società – conclude Barazzetta -. Le iniziative messe in campo vogliono far emergere con forza la contraddizione che riguardano lavoratori fondamentali, ma non riconosciuti».