Voss, in presidio da otto giorni

Otto giorni. Mattino, pomeriggio e sera al freddo. Per difendere il posto di lavoro e lo stabilimento. Da lunedì scorso i lavoratori della Voss di Osnago (Lc) sono in presidio davanti ai cancelli della fabbrica. A turno vegliano anche la notte riparati solo da un gazebo e riscaldati dalla legna che arde in un bidone. «Al momento – spiega Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Mbl -, la direzione non ha più tentato di entrare per portare via i macchinari e svuotare i locali. Ma i lavoratori temono che possa farlo in ogni momento e quindi continueranno a vigilare finché non ci sarà una soluzione».

La speranza è che si riesca a trovare un’intesa o, almeno, si pongano le basi per un accordo nell’incontro dell’unità di crisi che si terrà mercoledì 23 dicembre nella sede della Provincia di Lecco. «Inizialmente l’azienda aveva annunciato che non si sarebbe presentata – continua Eliana Dell’Acqua -. Adesso invece pare che abbiano fatto marcia indietro e, probabilmente, si saranno  dirigenti della Voss. Noi speriamo che si possa aprire un dialogo e si possa trovare una soluzione per evitare i licenziamenti e la chiusura dell’unità produttiva».

Nel frattempo, a unirsi alla causa dei 70 lavoratori sono arrivati da Milano i musicanti della Banda degli Ottoni a Scoppio, Ambrogino d’oro 2012 per l’impegno sociale.

I suoni della fanfara, che hanno accompagnato in trent’anni centinaia di manifestazioni e cortei in giro per l’Italia e l’Europa, sono riecheggiati fuori dai cancelli dell’azienda tedesca domenica 20 dicembre. Note di solidarietà che hanno unito per circa un’ora e mezza i dipendenti della fabbrica e una cinquantina di persone che si è recata al presidio in segno di vicinanza.

I lavoratori hanno poi allestito un albero di Natale con delle pezze strappate dalle tute blu. «Lo abbiamo addobbato per come loro ci considerano: degli stracci», ha detto uno di loro.