Icar, concordato e commesse

Icar sta vivendo un paradosso. Il lavoro c’è ma, allo stesso tempo, l’azienda è in crisi. Ma andiamo con ordine. Da tempo la società monzese vive una situazione di difficoltà. Dopo varie vicissitudini legali, lunedì è stata presentata la domanda di concordato preventivo in bianco. Ora il liquidatore ha 60 giorni per presentare la documentazione per il riparto dei crediti e il pagamento.

Parallelamente il liquidatore ha annunciato che Icar ha ottenuto un’importante commessa da Philips che terrà impegnati i macchinari e metà del personale per dodici mesi. Ciò significa che un centinaio di dipendenti potranno lavorare gli altri (un po’ meno di cento) potranno inizialmente godere della cassa integrazione covid e, successivamente, di altri ammortizzatori sociali.

«Questa commessa di Philips – spiega Gabriele Fiore, Fim Cisl Mbl – dimostra che Icar non è un’azienda decotta, ma una realtà che può ancora affrontare il mercato. Noi lo diciamo da tempo ed è per questo che riteniamo assolutamente necessario cercare industriali disposti a rilevare gli impianti e a continuare a produrre, salvaguardando l’occupazione. Ci muoveremo quindi in questa direzione nella speranza che qualche imprenditore sappia valorizzare la storica impresa monzese».