Lavoratori agricoli, presidio a Monza

Dimenticati. Nessun sostegno. Nessun diritto. Ecco come si sentono i lavoratori del settore agricolo. «Le lavoratrici e i lavoratori stagionali impegnati negli agriturismi e nel settore florovivaistico – spiega Stefano Bosisio, Fai Cisl Mbl – nel 2020, a causa del covid-19, hanno perso migliaia di ore di lavoro. L’emergenza sanitaria, ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di povertà. Nonostante questo sono stati esclusi dal decreto sostegni». Proprio per far sentire la loro voce, sabato 10 aprile, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Monza, in via Carlo Prina 17 (ore 13-14,30).

In Brianza e nel Lecchese, zone fortemente industrializzate, il settore agricolo si è specializzato nei comparti agriturismo e florovivaismo. Finora per questi settori non sono stati previsti aiuti ai lavoratori. «A ciò va aggiunto – continua Bosisio – che i lavoratori agricoli sono già penalizzati dal fatto di avere un’indennità di disoccupazione che si basa sulle ore pagate l’anno precedente (con un minimo di 50 ore) e di non aver avuto bonus economici anche se si tratta di stagionali».

La categoria più penalizzata è quella dei lavoratori degli agriturismi. Pur svolgendo un lavoro molto simile a quello dei lavoratori del turismo, non hanno avuto alcun sostegno. Anzi, molti di essi hanno perso il lavoro e ora si trovano senza l’indennità di disoccupazione e senza cassa integrazione che, diversamente da quanto avviene nel settore industria, riguarda solo operai, impiegati e quadri a tempo indeterminato.

«La situazione è delicata – osserva Bosisio -. Ormai molti lavoratori sono senza lavoro e senza alcun reddito. Come sindacato chiediamo che anche il settore agricolo sia inserito nel decreto sostegni. Per questo motivo terremo il presidio per rivendicare i diritti di un comparto che finora è stato penalizzato nonostante abbia subito, come gli altri, l’impatto della pandemia».