Rsa, cresce la spesa per le famiglie

Strutture mediamente costose, dislocate a macchia di leopardo nei territori lombardi e, anche in tempi non normali dovuti al Covid-19, permangono le liste di attesa. Questo è l’identikit che esce dall’ultimo Report Rsa della Fnp Cisl Lombardia, che esamina e analizza nei particolari le 709 strutture di assistenza per anziani, disseminate nelle province lombarde, e cerca anche di aprire una finestra su altri sistemi assistenziali disponibili per gli anziani non autosufficienti.

«L’aspettativa di vita cresce in Italia, ma aumentano gli anziani malati e malati gravi. Se guardiamo al futuro, sappiamo che le generazioni prossime saranno composte da un numero sempre minore di figli, con stipendi più bassi. Come potranno queste famiglie, da sole, a farsi carico dei loro anziani?», commenta Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia. «Lo scenario che abbiamo analizzato offre spunti di qualche preoccupazione – continua Didonè -. Le rette e i servizi non sono omogenei tra le provincie. I posti letto con la compartecipazione pubblica della spesa sono diminuiti mentre sono aumentati i posti con rette a totale carico delle famiglie. Siamo di fronte a un quadro di offerta molto frammentato che non è in grado oggi di rispondere pienamente a una domanda di servizi in crescita continua. Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo, e in Lombardia sono circa 367.000 gli anziani over 65 anni con limitazioni funzionali che necessitano di cure e assistenza continua».

Il «Rapporto 2020 Rsa e non autosufficienza» obbliga a seri ripensamenti anche prima di quanto successo durante la pandemia.

ALLA FOTOGRAFIA DELLA SITUAZIONE DELLE RSA IN LOMBARDIA, ARTICOLATA PER TERRITORIO, E’ DEDICATO IL NUMERO DI INFORMA APRILE 2021.