Stato di agitazione per i tessili

I lavoratori e le lavoratrici del settore tessile-abbigliamento hanno dichiarato lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e della flessibilità degli orari. A deciderlo le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil in segno di protesta contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da un anno e mezzo. A sostegno delle rivendicazioni sindacali, a fronte dello stallo della trattativa, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil della Lombardia organizzano un presidio regionale dei delegati a Milano, martedì 22 giugno, dalle 10.30 alle 12.30 in Piazza della Scala.

«L’iniziativa di protesta – spiega Massimo Ferni, Femca Cisl Mbl – si è resa necessaria per lo stallo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale sia sulla parte normativa sia sulla parte economica. Come sindacato riteniamo che la ripresa dopo la pandemia passi anche attraverso questo contratto che riguarda 450.000 lavoratori e lavoratrici in tutta Italia e vanta realtà di tutto rispetto anche in Brianza e nel Lecchese».

Il coronavirus ha colpito in modo diverso il comparto. Se il tessile abbigliamento ha subito un crollo del fatturato, il tessile arredamento sta conoscendo una fase positiva.

«Non possiamo accettare che i lavoratori del comparto siano considerati di serie B e debbano aspettare un anno e mezzo il contratto – osserva Ferni -. Anche perché lavorano in un settore che è una colonna portante del made in Italy e che presenta una bilancia commerciale positiva».

Nei prossimi giorni sarà comunicata la data del presidio che sarà organizzato a Milano, città in cui si svolgono le trattative per il contratto.