Genitorialità condivisa contro la discriminazione di genere

La lotta alla discriminazione di genere non può prescindere da una vera, concreta ed effettiva condivisione della genitorialità che veda la figura paterna parte attiva nella cura dei minori, anche attraverso l’uso di permessi, congedi, smart working o di diverse articolazioni orarie che favoriscano la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.

E’ questa la convinzione comune che ha portato ieri a Lecco alla sottoscrizione della prima dichiarazione d’intenti in Italia sulla genitorialità condivisa, proposta dalla Consigliera di Parità della Provincia di Lecco Marianna Ciambrone (guarda l’intervista di UnicaTV) e accolta con entusiasmo dalle associazioni imprenditoriali e sindacali del territorio.

Tra i firmatari anche la CISL Monza Brianza Lecco rappresentata per l’occasione dalla Segretaria Annalisa CaronLa dichiarazione d’intenti nasce dalla preoccupazione derivante dalla crescita sostenuta del numero di dimissioni presentate presso la ITL da donne che non riescono a conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura”  ha spiegato Caron. “Molto spesso le donne sono sole nella gestione dei figli piccoli. Anche se i congedi e le misure a disposizione dei padri vengono rafforzati e ampliati (si veda anche l’ultimo decreto) sono ancora pochi quelli che vi accedono. Le resistenze culturali sono purtroppo ancora molte”. 

“L’auspicio” secondo annalisa Caron “è che con la realizzazione delle misure dirette e indirette per il contrasto al divario di genere si riesca nel medio periodo ad accrescere la presenza femminile nel mondo del lavoro, si riduca il gap salariale e si modifichi la cultura per quanto riguarda i rapporti all’interno del nucleo familiare. Solo così si può sperare che le donne possano conciliare i tempi di vita e lavoro e vivere la maternità con più serenità e non come una fase importante e felice della propria vita che al contempo però comporta per molte una riduzione o addirittura una compromissione delle aspettative di crescita in ambito lavorativo e professionale”.

Con la sottoscrizione della dichiarazione di intenti le parti firmatarie si sono impegnate a promuovere la cultura della genitorialità condivisa, ognuno per le sue competenze nei confronti dei propri iscritti proponendo, ad esempio, che le eventuali richieste di rimodulazione organizzativa degli orari siano condivise tra i due datori di lavoro, paterno e materno, e a convocare, in sede di eventuali conciliazioni a tavoli istituzionali, entrambe le aziende titolari di rapporti di lavoro al fine di cercare soluzioni di conciliazione condivise che, dunque, non gravino esclusivamente su un solo datore di lavoro.

Dichiarazione d’Intenti_Genitorialità Condivisa