Sanità, il 19 presidio a Lissone

Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza promuovono una mobilitazione provinciale itinerante per sostenere il servizio sanitario nazionale e garantire il diritto universale alla salute. Mercoledì, 19 dicembre, alle ore 16 si terrà un presidio a Lissone, via Don Minzoni (ex Montana). Nel corso dell’iniziativa sarà presentata la piattaforma «Agenda Sanità» elaborata da Cgil, Cisl e Uil Lombardia, insieme alle categorie sindacali dei pensionati e delle funzioni pubbliche, che contiene valutazioni, proposte e richieste per un confronto con Regione Lombardia.

Tempi di attesa incredibili per visite specialistiche, diagnostiche e per l’accesso al Pronto Soccorso spingono i cittadini a rivolgersi al privato o agli specialisti in regime di libera professione: in questo modo finanziano una fetta sempre più importante del sistema sanitario. Il sindacato chiede, invece, che venga ridotta la spesa sanitaria a carico dei cittadini: ticket, rette Rsa ed esenzioni.

Importanti carenze di organici mettono a rischio alcuni servizi, non permettono di avviarne di nuovi e peggiorano le condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Per garantire la qualità delle prestazioni non basta l’impegno appassionato di medici, infermieri, personale di assistenza, tecnico e amministrativo.

Si chiede di stabilizzare il personale precario, di valorizzare le professioni sanitarie, sociosanitarie, sociali e di avviare un piano di assunzioni triennale che vada oltre la semplice sostituzione dei pensionandi.

Per rispondere a bisogni complessi è necessario garantire servizi integrati. Deve essere rivisto il rapporto tra ospedale e territorio e deve essere garantita la continuità di cura fra percorsi sanitari, sociosanitari ed assistenziali. Bisogna investire in spazi dedicati ai pazienti subacuti e postacuti, nella prevenzione, potenziare la diagnostica e i consultori, investire nei centri e nelle realtà che si occupano di salute mentale, dipendenze e di neuropsichiatria infantile.

La legge regionale n. 23/2015 non ha risolto i problemi. La gestione dei pazienti cronici è stata un fallimento. Deve tornare centrale la figura del medico di medicina generale come responsabile clinico dei pazienti.

Il volantino