«Rsa, la situazione è difficile»

Anche in Brianza e nel Lecchese, la situazione nelle Rsa (residenze socio assistenziali) è difficile. Molto difficile. Lo denuncia arriva dalla Cisl Fp Mbl dopo i casi tragici casi del Milanese, del Bresciano e della Bergamasca.

«Alcune strutture – spiega Franca Bodega, Cisl Fp Mbl – sono state molto previdenti e hanno chiuso alle visite fin dalle prime avvisaglie. Altre invece non hanno intuito il pericolo. Gli ospiti delle Rsa sono persone fragili e facilmente vittime del virus. Quanti sono stati i morti? Difficile dirlo. Le cifre ufficiali non rispecchiano la reale dimensione del fenomeno anche perché non vengono fatti i tamponi».

Le Ats non ha inviato i tamponi e le Rsa che volevano farli hanno dovuto sostenere i costi. Oltre ai pazienti, sono molti tra gli operatori a essersi contagiati «Si calcola – continua Franca Bodega – che il 10% degli addetti sia risultato positivo al Covid-19. Questi sono quelli che hanno avuto sintomi del virus, ci sono poi gli asintomatici che non sappiamo quanti siano ma che sono “pericolosi” perché diffondono anch’essi la malattia».

La situazione è quindi molto delicata e c’è allarme nel sindacato che, da parte sua, continua a chiedere il rafforzamento delle misure di prevenzione per tutelare sia i pazienti sia i lavoratori. «Molti operatori si sono ammalati – conclude Franca Bodega – e hanno sviluppato il virus nella sua forma più grave a rischio della loro vita. Ciò non è tollerabile. Chiediamo più attenzione nei confronti di chi lavora in prima linea per contenere l’epidemia».

Intanto la Procura della Repubblica di Lecco ha aperto un’inchiesta sulle morti da coronavirus nelle Rsa. Al momento non c’è ancora alcun iscritto sul registro degli indagati.